LA MINACCIA Ad accrescere la preoccupazione sono i proclami in rete. Dopo gli attentati di ieri, su Twitter l’Isis ha firmato la celebrazione dei fatti di Parigi annunciando attacchi anche all’Italia: «Ora tocca a Roma, Londra e Washington», un proclama diffuso con l’hashtag «Parigi in fiamme». Il Viminale ha alzato il livello di allerta su tutto il territorio nazionale, soprattutto nella Capitale e a Milano. «L'antiterrorismo - ha dichiarato il ministro Alfano - è in costante contatto con i colleghi francesi per seguire con estrema attenzione ciò che accade in Francia, anche allo scopo di disporre ulteriori interventi preventivi». E il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha seguito la situazione a palazzo Chigi. «L'Italia - ha affermato il premier - piange le vittime di Parigi e si unisce al dolore dei fratelli francesi. L'Europa colpita al cuore saprà reagire alla barbarie». Sullo stesso tenore le parole del Capo dello stato Sergio Mattarella: «L'orrore che sta sconvolgendo la capitale francese e tutto il paese lascia esterrefatti e sgomenti».
LE DIRETTIVE Le misure straordinarie sono state assunte con massima urgenza già ieri sera. Perché Parigi fa tremare anche Roma. Nelle ultime settimane gli 007 non avevano segnalato situazioni di particolare pericolo. Anche se la Francia aveva inviato un segnale. In attesa del comitato di questa mattina, che potrebbe disporre la chiusura delle frontiere, è stata intensificata la vigilanza nei presidi francesi: scuole, centri culturali, ambasciate, con particolare attenzione a Roma, Milano e Venezia, dove, nei giorni scorsi l’allerta era scattata per piazza San Marco. Massima attenzione a tutti i cosiddetti obiettivi sensibili: dalle sinagoghe alle scuole ebraiche e ancora, ambasciate e consolati americani, istituti stranieri e luoghi di culto.
La preoccupazione cresce anche in relazione al Giubileo. Il pericolo maggiore riguarda gli atti emulativi. Il rischio è quello dei lupi solitari, più volte evidenziato dagli 007, individui fuori controllo che potrebbero organizzare azioni terroristiche o attentati estemporanei. Come ha ricordato più volte il Copasir, «potrebbero entrare in azione in ogni momento, dopo aver seguito un processo di radicalizzazione senza aver avuto alcun collegamento con organizzazioni terroristiche».
L’AUDIZIONE E nelle prossime ore verranno potenziati i controlli, oltre che negli aeroporti e nelle stazioni, anche nelle metropolitane più vicine ai luoghi di culto.
Mentre un’ulteriore stretta alle già rigide misure potrebbe riguardare gli ambienti maggiormente a rischio, quelli monitorati dall’antiterrorismo. Nei prossimi giorni, invece, il Comitato parlamentare per la sicurezza ascolterà il sottosegretario delegato, Marco Minniti.
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