Isola di Montecristo, boato e geyser spaventano i pescatori, interviene l'Ingv

Isola di Montecristo, boato e geyser spaventano i pescatori, interviene l'Ingv
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Venerdì 24 Marzo 2017, 19:56 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 16:40

C'è il metano sotto il mistero del geyser, preceduto da una potente e fragorosa esplosione, che per il momento blocca la pesca al largo delle Formiche di Montecristo (Scoglio d'Africa) nell'arcipelago toscano (coordinate 42° 23.7′ Nord; 010° 05.6 Est). Sono stati gli stessi pescatori a dare l'allarme il 16 marzo. Il fenomeno ha provocato l’innalzamento di una colonna d’acqua di alcuni metri sulla superficie del mare.

Il Dipartimento di Protezione Civile ha incaricato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di compiere indagini per comprendere l’ampiezza e le caratteristiche della situazione. I sorvoli, effettuati dalla Capitaneria di Porto con rilevazioni con telecamera termica, hanno evidenziato che le emissioni gassose non sono associate a variazioni di temperatura localizzate.

 

 


Le analisi chimiche dell’acqua di mare, svolte dal gruppo geochimico dell’Ingv di Napoli, hanno messo in evidenza un importante aumento della concentrazione di metano. L’ispezione con mezzi sottomarini a controllo remoto, condotta dal personale Ingv di Portovenere, non ha individuato anomalie termiche localizzate. Dai risultati si è quindi potuto escludere che il degassamento avesse origine vulcanica. L’insieme degli elementi permette di restringere il campo delle ipotesi, indicando che si tratta di un fenomeno di tipo “vulcano di fango” in cui grandi quantità di metano fuoriescono in maniera vigorosa. Al momento l’area è interessata solo da un degassamento diffuso di modesta entità. L’Ingv continuerà le ricerche per determinare l’estensione dell’area interessata e meglio comprendere la genesi del fenomeno osservato.

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