Lo ha comunicato al diretto interessato lo stesso istituto di previdenza informandolo che l'assegno ora percepito sarà decurtato di 87 euro al mese sino al 2039. L'uomo, in pensione dal settembre del 1992 è stato costretto così, come rileva la Tribuna di Treviso, a rivolgersi a un legale che ora ha chiesto l'accesso agli atti considerato che nella lettera al pensionato l'Inps non avrebbe fornito nessuna spiegazione del tardivo ricalcolo della somma.
L'uomo dovrebbe «risarcire» l'ente pensionistico sino al 103 anni; secondo il legale, oltre a sforare la prescrizione la «trattenuta dell'Inps è inaccettabile nei modi e nei termini».
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