Timbravano in Regione poi andavano alla fiera: scoperti a Gorizia altri sei furbetti del cartellino

Timbravano in Regione poi andavano alla fiera: scoperti a Gorizia altri sei furbetti del cartellino
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Venerdì 7 Luglio 2017, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 16:49
Sei dipendenti della Regione Friuli Venezia Giulia, in servizio nelle sedi distaccate di Gorizia, sono stati sospesi per otto mesi dal servizio in esecuzione di un provvedimento cautelare del Gip di Gorizia in un'inchiesta dei Carabinieri su episodi di assenteismo. Sono accusati di truffa ai danni della Regione Friuli Venezia Giulia e false attestazioni di presenza; a tre di essi è stato anche attribuito il reato di peculato d'uso per l'improprio utilizzo dell'autovettura di servizio. I provvedimenti sono stati notificati stamani dai Carabinieri del comando provinciale di Gorizia che hanno fatto anche perquisizioni a carico degli indagati e controlli nelle sedi di Gorizia della Regione.

Durante le indagini, cominciate nell'aprile dello scorso anno e durate otto mesi con il coordinamento della Procura di Gorizia, i Carabinieri hanno accertato che gli indagati, dopo aver timbrato il proprio cartellino, invece di andare a lavorare, si allontanavano uscendo da una porta posteriore, chi per fare shopping e spesa, chi per recarsi al bar o presso agriturismi a degustare vino. C'era anche chi andava nella vicina Slovenia al ristorante o nei centri commerciali o in centri scommesse, utilizzando in alcuni casi anche l'autovettura di servizio. Qualcuno - sempre stando alle indagini dei Carabinieri - timbrava il cartellino per sé e per il collega di turno e qualche altro abbandonava l'ufficio a metà giornata, senza registrare nulla, per tornare a casa e rientrare direttamente nel tardo pomeriggio, solo per timbrare ufficialmente l'uscita.

I Carabinieri, infine, hanno scoperto il caso di un dipendente che, dopo aver timbrato, è andato alla manifestazione enogastronomica «Gusti di frontiera», in corso in quei giorni a Gorizia, sostando a lungo davanti agli stand.
Dei provvedimenti cautelari è stata informata la Direzione Generale della Regione Friuli Venezia Giulia che - riferiscono gli investigatori - ha collaborato con i Carabinieri nel corso dell'indagine denominata «Fuori servizio».
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