La Legge di Stabilità per il 2013 aveva infatti dato alle amministrazioni comunali la possibilità di aumentare fino a 0,3 punti percentuali l'aliquota standard dello 0,76 per cento per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale 'D'.
L'abolizione della prima rata Imu per l'abitazione principale, per le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, per i terreni agricoli e i fabbricati rurali, sembra dunque essere stata ampiamente compensata dalla possibilità di 'ritoccare' l'aliquota comunale agli immobili produttivi, che vanno dai capannoni industriali agli alberghi, dalle case di cura private alle banche, dalle sale cinematografiche alle palestre.
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