Igor nega la violenza sessuale in due lettere: «Potrei uccidere 50 uomini ma non far male a una donna»

Igor nega la violenza sessuale in due lettere: «Potrei uccidere 50 uomini ma non far male a una donna»
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Sabato 16 Giugno 2018, 17:59 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 22:43
«Potrei far fuori altri 50 uomini anche armati però non potrei mai fare male a una donna, è una bugia». Lo scrive Igor, vero nome Norbert Feher, in due lettere indirizzate al Corriere di Bologna. Il killer nega di avere mai commesso violenza sessuale, accusa per la quale era ricercato in Serbia. 

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Igor Vaclavic considerato il responsabile dell'omicidio di cinque persone - tre in Spagna e due in Italia - rinchiuso dallo scorso 14 dicembre nel carcere di Zuera a Saragozza. Nelle missive Norbert- Igor, spiega di avere «una macchia sul mio nome che non credo potrò mai pulire, sono stato accusato di un crimine che non ho fatto, non potrei far male a una donna neanche per scherzo. Potrei far fuori altri 50 uomini - ribadisce - anche armati però non potrei mai fare male a una donna, è una bugia».

 
 

Nelle lettere inviate al quotidiano bolognese, l'uomo, accusato di avere ucciso tre persone in Spagna e due in Italia - Davide Fabbri a Budrio e Valerio Verri a Portomaggiore il primo aprile e l'8 aprile del 2017 - parla della sua detenzione nel penitenziario spagnolo «un carcere di massima sicurezza» che, come nella maggior parte dei casi in Spagna «è un carcere misto, con uomini e donne, roba che in Italia non esiste».
Tornando all'accusa di violenza sessuale che avrebbe commesso in Serbia prima di arrivare in Italia, Norbert Feher aggiunge di essere stato «accusato di un crimine che non ho fatto, non ho commesso, quasi 20 anni fa, però non c'era nè la tecnologia nè la mia attuale conoscenza che ho adesso, perchè in questo preciso momento quelle accuse assurde potrei smontarle in cinque minuti. Non potrei far male a una donna neanche per scherzo».

 


La lettera, evidenzia il 'Corriere di Bolognà, si conclude con un «saluto cordiale» e la richiesta di scrivere «la verità» e la firma «F. Ezechiele N.», nome biblico scelto quando era in carcere a Ferrara.
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