Noemi in campo per Iceberg, il dogo argentino che la Danimarca vuole sopprimere: «Salviamola»

Noemi in campo per Iceberg, il dogo argentino che la Danimarca vuole sopprimere: «Salviamola»
di Elena Panarella
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Venerdì 23 Giugno 2017, 16:39 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 10:32

«Ho bisogno assolutamente di voi perché voglio salvare Iceberg». Noemi in un video lancia un appello ai fan per sostenere l’Enpa, Eital e tante altre associazioni animaliste nella battaglia per la liberazione, e il rientro a casa in Italia di Iceberg, la cagnolina condannata a morte in Danimarca perché è un dogo argentino, considerata una razza «illegale» nel Paese.
 


Ora una piccola speranza di dialogo arriva dai Parioli. C’è infatti l’appuntamento formale con l’ambasciatore danese in Italia: lunedì mattina alle ore 11. Questo l’impegno preso in via ufficiale dall’ambasciata con una delegazione Enpa che insieme con la cantante Noemi si è presentata questa mattina davanti alla sede diplomatica della Danimarca proprio per tornare a sollecitare un incontro con la rappresentanza del Governo di Copenaghen. «In quella sede porteremo la nostra semplice, praticabile, concreta richiesta - dicono dall’associazione - dateci Iceberg, lo riportiamo a casa».

LA MOBILITAZIONE
Prosegue intanto a tutti i livelli la mobilitazione dell’Ente Nazionale Protezione Animali. Su Facebook l’appello è stato condiviso da più di 350 mila persone mentre in migliaia hanno “occupato” simbolicamente la pagina dell’ambasciata danese con messaggi e appelli in favore di Iceberg. Più di 5mila mail sono arrivate in queste ore, e continuano ad arrivare, alla stessa ambasciata danese e al Ministero danese dell’Agricoltura e dell’Ambiente con una sola richiesta: salvate la vita di Iceberg e date ad Enpa la possibilità di riportarlo in Italia.

LA LEGGE
La cagnolina è stata condannata a morte perché è una femmina di Dogo Argentino, razza considerata pericolosa dalla legge danese. Tuttavia, Iceberg è arrivata legalmente a Copenaghen. Quando è sbarcata dall’aereo insieme con il suo proprietario, un ragazzo di Avellino che lavora come chef in un ristorante danese, Giuseppe Perna, la cagnolina con passaporto italiano ha superato tutti i controlli delle autorità doganali danesi.

Che Iceberg non fosse autorizzata a stare in Danimarca, Giuseppe l’ha scoperto solo quando la polizia gli ha sequestrato l’animale, dopo una zuffa con un altro cane. Anche la deputata di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, ha scritto al ministro danese dell’Ambiente, il liberale Esben Lunde Larsen, e all’ambasciatore italiano in Danimarca. «È pacifico che l’ignoranza della legge non è e non può essere una scusa neppure per lo straniero - ha detto Brambilla -. Ma non so spiegarmi perché, all’ingresso in Danimarca, nessun funzionario abbia avvertito Giuseppe che quel cane era proibito. Non si tratta quindi solo di ignoranza da parte del signor Perna».

L’ex ministro chiede che Giuseppe Perna possa riportare Iceberg in Italia, «dove tenere un dogo non è vietato». Questa vicenda, aggiunge Brambilla, mostra che «è necessario uniformare le regole a livello europeo, superando i pregiudizi che ispirano leggi su cani presunti pericolosi». Anche l’Eital (ente italiano per la tutela animali e legalità) e la Presidente Nazionale, Stefania Cesareo, chiedono sostegno ed unione «a tutte le grandi associazioni italiane ed ai loro presidenti che si occupano del benessere animale, e si appella alle autorità Italiane e Danesi ed all’ambasciatore italiano in Danimarca, al fine di intervenire per rimpatriare Iceberg». 

LA FIACCOLATA
«No all’Angelo di Danimarca!». Domani, alle ore 18.30 - a un anno esatto dall’ignobile assassinio del cane Angelo, avvenuto a Sangineto, nel cosentino - il Pantheon si illuminerà con le fiaccole di Animalisti Italiani Onlus per chiedere a Mr. Esben Lunde Larsen, Ministro danese per l’Ambiente e l’Alimentazione, di bloccare l’uccisione di una vita, impedendo che la Danimarca si macchi così del sangue di un innocente.

Nel nome di Angelo, diventato ormai il simbolo di ogni abuso e di ogni sopruso subìto da chi non può difendersi, Animalisti Italiani Onlus chiede che venga immediatamente fatta rimpatriare la piccola e innocente Iceberg. «Non può morire, non ha fatto nulla la mia bimba», scrive disperato Giuseppe Perna, il papà di Iceberg, ad Animalisti Italiani Onlus.

«La pseudo democrazia danese, che si fonda su logiche utilitaristiche e considera meno di zero la vita animale, sta per commettere l’ennesimo assassinio della propria storia - Accusa il presidente dell’Associazione, Walter Caporale - Sappiamo che l’ultima parola spetta al ministro per l’Ambiente e l’Alimentazione, Esben Lunde Larsen. Nella lettera redatta dalla nostra Associazione, ci appelliamo a lui per salvare la vita a Iceberg, come ci appelliamo all’Ambasciata italiana a Copenaghen affinché possa riuscire a riportare questa cagnolona nel nostro Paese». 

Il prossimo appuntamento è previsto per lunedì mattina: le associazioni animaliste si sono date appuntamento in via dei Monti Parioli 50 davanti all’ambasciata in attesa di risposte dopo l’incontro con l’ambasciatore.

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