Dalle verifiche è emerso che un incaricato di un'azienda orafa della zona, grazie ad amicizie intrattenute con alcuni giocatori, ha iniziato a frequentare le località dove alcune squadre effettuavano i ritiri pre-stagionali.
Stabilendo rapporti fiduciari con alcuni calciatori è, così, riuscito a vendere gioielli realizzati dalla propria ditta, pagati con assegni intestati al pensionato e, poi, con bonifici bancari accreditati su propri conti correnti, senza mai rilasciare alcun documento fiscale. Ricostruendo il volume di affari dell'ultimo quinquennio, le Fiamme Gialle hanno accertato un'evasione per oltre due milioni di euro. Alla ditta è stata anche contestata Iva non pagata per oltre 200mila euro.
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