Arrestato il disturbatore tv Paolini. «Portava ragazzini in cantina per sesso». Inchiesta nata da laboratorio fotografico

Gabriele Paolini
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Lunedì 11 Novembre 2013, 13:22 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 15:14

Arrivano nuove accuse per Gabriele Paolini: Portava i ragazzini in una cantina della zona di piazza Bologna per compiere atti sessuali a pagamento. Questo pagamento era destinato a salire, partiva dai 15 euro e arrivava fino ai 40.

La cantina dove Paolini portava i ragazzini si trova nella zona di piazza Bologna. Qui gli incontri venivano ripresi dallo stesso Paolini. Il disturbatore tv, accusato di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, è stato fermato mentre si trovava nella zona di Trastevere.

Nei video che incastrarebbero il disturbatore tv è ripreso in scene di sesso con tre ragazzini. I tre sono stati tutti identificati: sono studenti di 16 anni, due italiani e un romeno. Il lavoro investigativo svolto dai carabinieri di Via in Selci ha consentito di identificare con certezza i tre ragazzini filmati. Con due di loro, gli italiani, è stato accertato che Paolini ha avuto rapporti sessuali. Col ragazzino romeno sembra ci sia stato solo un approccio e un'offerta esplicita, peraltro videoripresa. Secondo le ricostruzioni Paolini adescava i ragazzini in chat.

Le tariffe. Secondo il gip che ha convalidato l'arresto il volto noto quelli con i minori erano «episodi non appaiono occasionali» e la detenzione è giustificata dal pericolo di fuga oltre a quello della reiterazione del reato. Il magistrato nell'ordinanza di arresto di Gabriele Paolini scrive che l'arrestato «non solo non ha esitato ad indurre diversi minorenni ad atti sessuali mercenari, ma ne ha documentato le prestazioni con l'intento di diffondere il materiale». Con «l'insistente tentativo di persuasione, pur a fronte delle palesi resistenze oppostegli, con modalità espressive di reiterata e collaudata tecnica di induzione».

Sempre secondo il gip mediante offerte di denaro

progressivamente elevate induceva i minori alla prostituzione e le offerte di denaro sono proprio servite per vincere la resistenza delle parti offese. Le somme andavano dai 15 euro fino ai 40 in un crescendo progressivo con il passare della durata

dell'incontro, della tipologia di prestazione, ma anche legata alle resistenze che venivano poste a Paolini dai minori.

Per superare le resistenze delle vittime, Gabriele Paolini innalzava il compenso. E ad uno di loro diceva: «Fidati! Non faccio nulla, ma cosa pensi...». È quanto emerge dall'ordinanza d'arresto di Gabriele Paolini. Secondo quanto si legge ancora nel documento, Paolini aveva prodotto «copioso materiale fotografico e videografico, evidentemente destinato alla divulgazione». In totale avrebbe prodotto 110 file tra foto e video, «riprendendo con telecamera i suoi rapporti sessuali con i minori». I file lo ritraevano «in atti sessuali con diversi giovani, di età adolescenziale». Per il pm, Paolini «non solo non ha esitato ad indurre diversi minorenni ad atti sessuali mercenari, ma ne ha documentato le prestazioni con l'intento di diffondere materiale a terzi». In alcuni video vengono documentate anche «le pressioni psicologiche esercitate dall'indagato» nei confronti di una delle vittime per coinvolgerlo in pratiche sessuali.

Il laboratorio denuncia. Sono partite da una denuncia presentata dai titolari di un laboratorio fotografico di Riccione, le indagini che hanno portato all'arresto di Paolini, accusato di induzione alla prostituzione minorile e produzione di materiale pedopornografico. I titolari del laboratorio avevano ricevuto via internet, da un punto vendita di Roma, alcuni file da stampare che ritraevano scene di sesso tra Paolini e alcuni ragazzi minorenni.

«Bravi ragazzi» che vanno a scuola e conducono una vita come tanti loro coetanei. Con alle spalle famiglie normali di impiegati. Nessun disagio economico o situazioni di degrado in sottofondo. Così sono stati descritti i giovani sedicenni adescati via Internet da Gabriele Paolini e immortalati in alcuni video. Al momento sembra che i ragazzini avessero rapporti occasionali con Paolini, per 'racimolare' qualche soldo. Per un piumino nuovo, una ricarica telefonica o jeans alla moda. È escluso, al momento, che si prostituissero in maniera sistematica. I giovani, affidati alle famiglie, non sono stati ancora ascoltati dagli inquirenti che nei prossimi giorni chiederanno l'autorizzazione del giudice tutelare. In quell'occasione, assistiti anche da uno psicologo, spiegheranno forse come sono caduti vittime del disturbatore Tv. Gli investigatori dei carabinieri stanno continuando la visione dei video sequestrati per capire se oltre ai tre ragazzini finora identificati possano esserci altri eventuali ragazzi adescati.

Il disturbatore tv si trova agli arresti a Regina Coeli, mercoledì dovrà rispondere alle domande del gip Alessandrina Tudino, lo stesso che ha firmato il provvedimento cautelare su richiesta del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del sostituto Claudia Terracina.

Il gip. Una condotta «gravissima» compiuta con «freddezza, professionalità ed abilità». È quanto scrive il gip di Roma nell'ordinanza con cui ha chiesto l'arresto di Gabriele Paolini. Per il magistrato siamo in presenza di «un quadro di assoluta svalutazione della altrui libertà, con acclarata incapacità di governo dei propri impulsi antisociali». Nel provvedimento di circa 14 pagine, il gip Alessandra Tudino, descrive la personalità di Paolini caratterizzata da «assoluta incapacità di contenimento, esasperata ed anzi enfatizzata nella relazione con minori (testimoniata anche dalla esaltazione narcisistica insita nella auto-produzione del materiale)» e con «totale assenza di continenza e di rispetto dell'altrui persona, oltre a dispregio delle regole civili». Per il gip che ha firmato l'ordinanza di arresto sussistono esigenze di «difesa sociale» dietro la richiesta d'arresto. L'indagato, infatti, «non solo non ha esitato - scrive il gip- ad indurre diversi minorenni ad atti sessuali mercenari, ma ne ha documentato le prestazioni con l'intento di diffondere il materiale». Con «l'insistente tentativo di persuasione, pur a fronte delle palesi resistenze oppostegli, con modalità espressive di reiterata e collaudata tecnica di induzione»

Campagna contro la pedofilia. Nel 2012 Gabriele Paolini aveva promosso tramite Facebook una raccolta di firme contro pedofili e stupratori. Il motivo del raccogliere queste firme - scriveva - è per mettere fine alle crudeltà dei pedofili e degli stupratori. Avendo avuto anche io una brutta esperienza all'età di 15 anni, posso dirvi che queste persone che abusano di poveri bambini sono senza pietà e senza scrupolo ed è per questo che meritano la pena di morte. Quindi sì alla pena di morte per i pedofili e stupratori e sì alla felicità dei bambini».

«L'altra faccia della Tv» per la lotta alla pedofilia. Le 'gesta del disturbatore catodico Gabriele Paolini in dvd: lui stesso ha realizzato e messo in vendita sul web - all'inizio del 2011 - 'L'altra faccia della tv', che raccoglie decine di sue comparsate collezionate durante dirette in esterni di tg e programmi televisivi, tra offerte di preservativi, invettive contro i politici e proteste in mutande con tanto di megafono. Nella presentazione video del dvd, ma anche in un breve promo che compare ancora oggi su YouTube, Paolini afferma che un euro per ogni dvd acquistato sarebbe stato destinato «alla onlus 'Bambini si nasce', per la tutela dei bambini e la lotta contro la pedofilia». '15 anni di intrusioni tv' è il sottotitolo del dvd, che sulla copertina - oltre ad un primo piano del disturbatore nel gesto di fare le corna - riporta un certificato attribuito al 'Guinness world record' che conferma la costanza di Paolini nel sabotare giornalisti e presentatori tv «incoraggiando l'uso del condom come parte della sua battaglia civile contro l'Aids». Lo stesso Paolini - che aveva distribuito il dvd anche alla stampa bolognese, in occasione di una sua performance mesi fa - sottolinea nella prefazione video che ama bacchettare i politici «sui problemi della moralità» (parecchi di loro, dice, «hanno avuto problemi piccanti o boccacceschi»), si definisce un «pittore surrealista» che usa la tv come tavolozza per lanciare messaggi forti, mostra la copertina di una tesi di laurea che, dice, uno studente ligure ha elaborato su di lui in materia di comunicazione. «Spesso ho anticipato i tempi», aggiunge di se stesso: «Nel '95 ho regalato un profilattico a papa Giovanni Paolo II, nel '97 a madre Teresa di Calcutta, poi papa Ratzinger ha aperto in qualche modo al preservativo».

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