Frana di Andora, rimozione del treno anticipata per l'arrivo del cattivo tempo

Il treno in parte rimosso (Foto Zenna/Ansa)
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Domenica 16 Febbraio 2014, 16:16 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:46

Alla fine hanno deciso di prenderlo per la coda, quell'Intercity 660 che dal 17 gennaio, ovvero da quando deragliato investito da una frana nel comune rivierasco di Andora, sta bloccando da solo il collegamento ferroviario tra Italia e Francia. Il blitz è stato portato a termine stamani da una trentina di tecnici di Rfi e Trenitalia che, dopo aver sganciato le carrozze rimaste sui binari da quella deragliata, hanno collegato l'ultimo vagone a una motrice e hanno trascinato via verso l'officina la coda del convoglio. Il blitz è stato deciso per scongiurare l'ennesimo stop ai lavori di smantellamento del treno dovuto al maltempo - entro sera è prevista ancora pioggia sul Ponente ligure - e grazie alla messa in sicurezza della frana, oltre alla eliminazione del terrazzo di cemento armato rimasto in bilico sullo smottamento, i tecnici hanno potuto cominciare a lavorare.

Era la presenza di quel manufatto assolutamente precario e quindi potenzialmente pericoloso, a destare la preoccupazione maggiore nei tecnici che dovevano dare il via all'operazione di smantellamento. Così da oggi a penzolare sul vuoto dall'alto della scogliera di Capo Mimosa sono rimasti un locomotore appoggiato a un muretto e il vagone che gli sta immediatamente dietro, che saranno rimessi in linea sulle verghe della ferrovia con la cosiddetta 'Operazione chiattà. Intanto però l'avvio del recupero di quell'Intercity è partito con la soddisfazione di Rfi che conta così di rispettare le sei settimane di tempo per la rimozione totale del convoglio. Rimozione che avverrà una volta approntata la chiatta con le due maxigru che, dal mare, dovranno sollevare locomotore e vagone rimettendoli sui binari. Solo dopo saranno agganciati a una motrice e trascinati via, verso l'officina di Trenitalia che tenterà di recuperare il recuperabile. I tecnici di Rfi e Trenitalia sono affiancati dai consulenti tecnici della procura di Savona, «una collaborazione - dicono da Rfi - che procede perfettamente», e sono ottimisti: quel treno sarà tolto da lì nei tempi previsti.

Dopodichè si aprirà l'era della carta bollata: saranno i tempi dell'indagine avviata dalla procura di Savona a tener viva la storia dell'Intercity 660 che, investito da decine e decine di metri cubi di terra e detriti, è rimasto appeso per un miracolo su un muretto a strapiombo sul mare.

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