Firenze, in migliaia al corteo antirazzista per ricordare il senegalese ucciso

Firenze, in migliaia al corteo antirazzista per ricordare il senegalese ucciso
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Sabato 10 Marzo 2018, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 14:43

Numerose persone, nell'ordine delle migliaia, si sono concentrate in piazza Santa Maria Novella a Firenze per partecipare al corteo promosso dalle associazioni dei senegalesi a Firenze, per ricordare il loro connazionale Idy Diene, 54 anni, venditore ambulante ucciso a freddo da Roberto Pirrone il 5 marzo scorso sul ponte Amerigo Vespucci, e contro il razzismo. Secondo quanto previsto il corteo dovrà raggiungere il ponte dell'omicidio. In apertura il servizio d'ordine degli organizzatori è formato da senegalesi con pettorina recante la scritta "Diritti senza confini". Un cartello è dedicato alla vittima: "Idy era una persona di pace non vogliamo fare casino!". Altre scritte su striscioni e cartelli sono "Nardella, il vero degrado sei tu puliamo la città dal razzism", "Il vostro decoro non vale una vita spezzata. Antirazzisti con ogni mezzo necessario. Firenze antifascista", "Je suis fioriera", quest'ultima scritta allude ai grandi vasi rotti la sera del 5 marzo in via Calzaiuoli dai senegalesi arrabbiati per la morte del loro connazionale.

La testa del corteo ha raggiunto in breve tempo il ponte Amerigo Vespucci, luogo dell'omicidio, che non è molto distante da piazza Santa Maria Novella, da dove è partita la manifestazione e dove ci sono ancora persone in attesa di muoversi. In testa al corteo i senegalesi di Firenze, seguiti poi anche da numerosi italiani che condividono con loro l'iniziativa. Il corteo è preceduto da una vettura che espone una bandiera della Cgil di Firenze. Bandiere del Senegal sventolano in mezzo alla folla che sfila sui lungarni.

Agli angoli del ponte Vespucci attaccato con lo scotch sul muro in un volantino si legge: «Cari fratelli e sorelle italiani, se avete fame oggi; se siete senza lavoro; se siete diventati poveri, noi neri, noi africani, non siamo colpevoli; non siamo responsabili delle vostre rogne. Cercate i responsabili da Sarkozy a Berlusconi, alleati hanno bombardato la Libia e il resto dell'Africa. Se le vostre bombe cadessero in Italia cosa fareste? Dov'è la colpa del povero Diene Idy, il fatto di essere nero, essere nero è un reato in Italia basta!». In un'altra scritta si legge: «Salvini, senza di noi di cosa avresti parlato?». Al corteo viene fatto percorrere il perimetro dei lungarni fra ponte Vespucci e ponte alla Carraia, in una specie di girotondo che consente di osservare bene tutto lo svolgimento della manifestazione che sta procedendo in modo pacifico. Le forze dell'ordine presidiano il corteo mantenendosi ad una certa distanza, anche con postazioni fisse ma finora non c'è stato bisogno di intervenire.

 

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