Ferrero rischia di perdere i suoi cinema: «Quattro multisale in vendita per i debiti»

Ferrero rischia di perdere i suoi cinema: «Quattro multisale in vendita per i debiti»
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 14 Luglio 2018, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 23:08
«Il nostro gruppo è solido, troveremo una soluzione prima dell'asta, non perderemo i cinema», dice sicuro Giorgio Ferrero, nipote del mitologico «Viperetta», cioè Massimo, patron della Sampdoria, produttore, imprenditore, ex attore perfino, che con la «Ferrero Cinemas» controlla undici sale e multi-sale lungo lo Stivale, dalla provincia di Padova a Ragusa, passando ovviamente per Roma.

Proprio qui, nella Capitale, al termine di una battaglia giudiziaria che come spesso accade si è trascinata per anni, il Tribunale civile ha deciso di mettere all'asta 4 pezzi pregiati degli immobili controllati dal gruppo. E in cima alla lista dei gioielli da destinare a questa «vendita forzata» c'è il Cinema Adriano, storica sala capitolina che affaccia su piazza Cavour, accanto al Palazzaccio della Corte di Cassazione, aperto 120 anni fa come teatro fino a quando non venne srotolato il grande schermo e passò, tra i tanti, anche nelle mani di Cecchi Gori.

L'Adriano da solo vale almeno 27 milioni e 391 mila euro, tanto hanno quantificato gli esperti nominati dai giudici e questa sarà la base d'asta, già fissata per il prossimo 16 ottobre. In totale i cinema di Ferrero rimasti impelagati in questa procedura in cui si parla di «pignoramento», sono quattro. Oltre all'Adriano, c'è il cinema Atlantic, altra sala nota a Roma, sulla Tuscolana, che andrebbe all'asta per quasi 11 milioni, c'è poi il cinema Reale - oggi chiuso «per ferie» - e ancora il cinema Ambassade, anche qui porte chiuse per la pausa estiva, valutati all'incirca 2 milioni e mezzo di euro l'uno.

La grana giudiziaria quindi rischia di costare al patron della Samp oltre 43 milioni di euro di immobili. Tutto nasce dal contenzioso con una società che si occupa della gestione e del recupero dei crediti deteriorati per conto di banche e industrie. «L'importo del contenzioso qual è? Non lo posso dire, sono informazioni riservate», spiega Ferrero jr, che segue le attività che riguardano le multisale, uno dei core business della famiglia. «Posso però dire due cose - aggiunge - che il contenzioso è ancora in corso con questa società e che si risolverà molto prima dell'asta. Non ci saranno problemi». E i dipendenti, e i tifosi? Hanno di che preoccuparsi? «Ma no, come ho detto il gruppo è solido», garantisce Giorgio Ferrero.

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Comunque vada a finire l'Adriano non dovrebbe chiudere - «destinazione d'uso cinematografica», c'è scritto nei primi annunci immobiliari comparsi in queste ore - certo se la vendita forzata andasse a segno sarebbe un brutto rovescio per il «Viperetta», testaccino doc, 66 anni, che proprio dentro al complesso di piazza Cavour ha il suo ufficio romano. «Non è in vendita, ma se mi offrono 60 milioni che faccio?», disse al Messaggero qualche mese fa, offrendosi addirittura per salvare l'Atac coi conti in rosso («sono figlio di un ferrotranviere») o magari addirittura la Roma. Prima, a questo punto, dovrà salvare i suoi cinema, per il resto si vedrà.
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