Fermo, nigeriano ucciso, l'ultrà che l'ha colpito: «Non volevo uccidere, sono distrutto dal dolore»

Fermo, nigeriano ucciso, l'ultrà che l'ha colpito: «Non volevo uccidere, sono distrutto dal dolore»
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Giovedì 7 Luglio 2016, 13:10 - Ultimo aggiornamento: 14:06
«Amedeo Mancini è distrutto dal dolore. Non voleva uccidere e esprime la sua vicinanza a chi piange Emmanuel». Lo dice l'avvocato Francesco De Minicis, difensore dell'uomo fermato per l'omicidio del richiedente asilo. «Il mio assistito - continua - non si aspettava che il pugno sferrato al migrante avesse questo effetto, e colloca l'episodio in un contesto difensivo».
Secondo le previsioni De Minicis, l'autopsia sulla vittima «avrà un ruolo non secondario» a sostegno di questa tesi. Mancini, imprenditore agricolo con la passione per il pugilato, ultrà della Fermana diffidato per le sue intemperanze negli stadi, vive insieme ad alcuni familiari a Fermo. Sottoposto a fermo provvisorio con l'accusa di omicidio preterintenzionale sarà condotto in carcere, non si sa ancora se a Fermo o ad Ascoli Piceno.
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