Cadavere incaprettato e gettato nel Po, fermato il nipote: forse ucciso per l'eredità

Cadavere incaprettato e gettato nel Po, fermato il nipote: forse ucciso per l'eredità
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Martedì 9 Dicembre 2014, 14:35 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 17:09

MANTOVA - È il nipote Massimo Bottura, 19 anni, il fermato per l'omicidio di Fausto Bottura. Il giovane avrebbe fatto qualche ammissione nel corso dell'interrogatorio, ma non ci sono ancora conferme.

Massimo Bottura è uno dei tre figli della sorella della vittima (con lui c'è anche una ragazza di 21 anni e un 15enne) che vivevano assieme a Fausto nella casa di Magnacavallo. Gli investigatori cercano di capire se qualcuno abbia aiutato il ragazzo nel delitto e a far sparire il corpo dello zio. Gli investigatori, al momento, mantengono il più stretto riserbo, ma pare delinearsi un delitto maturato e avvenuto in ambiente familiare per una storia di un'eredità contesa costituita dalla casa in cui la vittima viveva con la sorella. Intanto, all'ospedale di Mantova è in corso l'autopsia sul corpo di Bottura.

Le accuse nei confronti di Massimo Bottura, fermato per l'omicidio dello zio Fausto Bottura, sono di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Per il momento non vi sono altri indagati, anche se si sospetta che il ragazzo sia stato aiutato da qualcuno a trasportare il cadavere sulla riva del Po, a un paio di chilometri dal punto dove ieri mattina Bottura è stato trovato morto avvolto in due sacchi neri di plastica. Non è ancora chiaro dove sia avvenuto il delitto, anche se il magistrato ha posto sotto sequestro la casa e il garage di Magnacavallo dove entrambi abitavano.