La vicenda riguarda spese sostenute e non giustificate nel corso del suo ufficio nella Capitale, tra gli anni 2008-2010. Per gli stessi illeciti Bellieni era stato condannato dalla Corte dei Conti di Roma a risarcire la Regione con oltre 95mila euro. L’inchiesta, sia contabile che penale, era nata quando il presidente della Regione Luca Zaia aveva nominato nel 2014 un sostituto di Bellieni, che si era reso conto delle discrepanze nelle spese sostenute dal suo predecessore. Le indagini sono state condotte dal pm capitolino Carlo Villani; al centro dell’inchiesta c’erano spese per oltre 3.000 euro al mese che sarebbero state sostenute da Bellieni per pranzi, cene, acquisti e viaggi, rimborsati dalla Regione senza adeguate descrizioni di opportunità e necessità.
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