Ebola, peggiora il medico di Emergency ricoverato a Roma: «Ha la febbre alta»

Ebola, peggiora il medico di Emergency ricoverato a Roma: «Ha la febbre alta»
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Sabato 29 Novembre 2014, 12:58 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 13:00

Il medico di Emergency malato di ebola ricoverato all'ospedale Spallanzani di Roma sta peggiorando. Lo hanno riferito i medici nel bollettino.

Dal pomeriggio di ieri 28 novembre il paziente «ha avuto un progressivo peggioramento. Ha iniziato ad avere disturbi gastrointestinali importanti (nausea, vomito e diarrea)», si afferma nel bollettino medico di oggi. Il medico di Emergency ha la febbre alta, «superiore ai 39°C. Presenta inoltre un esantema cutaneo diffuso. Le condizioni generali sono peggiorate, lamenta profonda spossatezza e sonnolenza. Tende ad assopirsi ma è facilmente risvegliabile - elencano i medici - Risponde a tono alle domande poste e riesce a deambulare autonomamente nella stanza».

I valori dei globuli bianchi e delle piastrine, segnala il bollettino medico, «sono sostanzialmente stazionari.

Normale la funzione renale; modesta alterazione della funzionalità epatica». Il paziente «respira spontaneamente con erogazione di ossigeno al bisogno».

Il medico ricoverato ha iniziato il terzo trattamento sperimentale. Il trattamento è stato finora basato su un farmaco antivirale, sul plasma di convalescente ed è stato aggiunto oggi un farmaco che agisce sulla risposta immunitaria.

«Trattamento mai utilizzato prima». Non è mai stato utilizzato fino ad oggi su un paziente affetto da ebola il nuovo trattamento sperimentale al quale viene sottoposto da stamani il medico di Emergency. Lo ha affermato all'ANSA il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito. Il trattamento agisce sulla risposta immunitaria ed ha un meccanismo finalizzato alla riduzione delle infiammazioni. Ad oggi era stato utilizzato in altre condizioni ma non in pazienti con ebola.

La famiglia in ansia non commenta. C'è ansia e preoccupazione a casa del medico di Emergency in cura all'ospedale Spallanzani di Roma per il virus Ebola. La famiglia, moglie e due figlie, si sono chiuse nel più stretto silenzio. È la moglie, con voce provata, ma ferma, che al telefono rifiuta di commentare la situazione: «non rilascio alcuna dichiarazione», si limita a dire.

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