Ebola, si aggrava il medico di Emergency: necessaria assistenza respiratoria

Ebola, si aggrava il medico di Emergency: necessaria assistenza respiratoria
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Giovedì 4 Dicembre 2014, 13:26 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 12:56

Sono peggiorate le condizioni del medico italiano di Emergency colpito dal virus ebola in Sierra Leone e ricoverato all'Istituto Spallanzani dallo scorso 25 novembre. Il paziente zero italiano per l'ebola, già in condizioni difficili, si è dunque aggravato nelle ultime ore, tanto che in serata si è reso necessario ricorrere all'assistenza respiratoria.

Già nella mattinata di oggi, il bollettino medico - il numero dieci - comunicato dai sanitari definiva «impegnativo» il quadro clinico del paziente, segnalando la ricomparsa della febbre.

Fino a stamani, il bollettino evidenziava come il medico di Emergency fosse tuttavia «vigile» ed interagisse con gli operatori sanitari che lo assistevano. Nel pomeriggio di oggi era inoltre prevista la seconda infusione del trattamento con il farmaco sperimentale iniziato il 2 dicembre.

La situazione è apparsa comunque complessa già dal mattino: «il paziente - aveva infatti sottolineato stamane il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, durante il briefing per comunicare le condizioni del medico di Emergency - ha bisogno di assistenza, con un quadro clinico che determina diverse situazioni per le quali c'è bisogno di intervenire».

Ippolito aveva inoltre evidenziato come sia ancora «troppo presto» per poter fare una valutazione dell'efficacia delle terapie sperimentali utilizzate per il trattamento. Ad oggi il paziente è stato trattato con un farmaco antivirale, con plasma da pazienti convalescenti (ovvero guariti da ebola) e con due altri farmaci sperimentali, uno dei quali agisce sulla risposta del sistema immunitario. Per tutti i trattamenti sperimentali possibili al momento disponibili per la terapia della malattia da virus ebola è stata richiesta l'autorizzazione all'Agenzia italiana del farmaco. Ciò allo scopo di poter avere la disponibilità di tutti i farmaci che si rendessero indispensabili, come aveva sottolineato lo stesso Ippolito.

Nella malattia da virus ebola, in ogni caso, un andamento «fluttuante» può comunque presentarsi ed anche i tempi dell'evoluzione della patologia, aveva già rilevato Ippolito, possono essere variabili. Al momento, la task force di trenta sanitari dello Spallanzani - tra medici e infermieri - che ha in cura il paziente, sta dunque esercitando il massimo impegno per una ripresa delle sue condizioni.

In ogni caso i sanitari hanno ancora delle armi da poter utilizzare: «esiste ancora qualche opzione terapeutica che è possibile considerare», tuttavia, aveva spiegato Ippolito in mattinata, «tutto va valutato in base alle condizioni del paziente». Le prossime ore saranno dunque decisive per meglio comprendere quale sarà l'evoluzione delle condizioni del paziente zero.

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