Crocifissa e uccisa: è morta dopo una breve agonia. Il dna del maniaco in tre stupri analoghi

La scena del delitto e la vittima Andrea Cristina Zamfir
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Mercoledì 7 Maggio 2014, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 15:02

​I carabinieri del Racis hanno individuato lo stesso dna per 3 episodi analoghi in cui a Firenze e a Prato un maniaco seriale ha aggredito e violentato, anche con sevizie, prostitute. Gli episodi sono del luglio 2011 a Prato, del marzo 2013 a Ugnano (Firenze), dove due giorni fa è stata trovata la prostituta uccisa, e del 21 febbraio scorso a Calenzano. Il dna è stato ricavato dalla saliva che il maniaco ha lasciato sul nastro adesivo usato per bloccare le vittime, al momento di strapparlo con i denti.

Gli inquirenti potrebbero decidere di cercare tracce di dna anche sui reperti (il nastro adesivo) prelevati nell'ultimo episodio finito con l'uccisione della prostituta romena a Ugnano.

Sempre nelle indagini dei carabinieri di Firenze emergono altri due episodi simili per caratteristiche e modalità, nonchè avvenuti negli stessi luoghi degli altri. Si tratta di violenze a prostitute denunciate il 9 dicembre 2006 a Ugnano e il 3 ottobre 2009 a Calenzano. In questi due casi non ci sono risultati da dna, tuttavia gli investigatori dei carabinieri si sentono di riunirli agli altri tre proprio per le similitudini emerse con i racconti delle vittime.

Ha avuto una breve agonia ed è morta per un'emorragia interna la prostituta Andrea Cristina Zamfir, il cui cadavere è stato trovato due giorni fa nella periferia di Firenze, a Ugnano, legato ad una sbarra che delimita una strada sterrata. È quanto emerge dall'autopsia effettuata sul cadavere della donna oggi all'Istituto di Medicina Legale di Careggi (Firenze). L'emorragia è stata causata dalla sevizia sessuale inflittale dal maniaco a cui magistratura e forze dell'ordine stanno dando la caccia. Sempre dall'autopsia è emerso che - diversamente da ipotesi iniziali -, la donna è morta nel giro di minuti: le lesioni interne e l'emorragia le hanno provocato uno choc traumatico tale da causare il decesso. L'autopsia è durata quasi cinque ore e deve essere completata dall'esito di esami istologici e tossicologici.

Nei sette episodi, dal 2006 al 2014, su cui al momento stanno indagando gli inquirenti, il maniaco seriale delle prostitute di Firenze ha colpito sempre nei soliti due posti: la periferia di Ugnano (quattro volte) e località Le Bartoline di Calenzano (tre volte), luogo dove nel 1981 il Mostro di Firenze compì uno degli otto duplici omicidi di coppiette appartate. Sempre diverse le prostitute vittime delle sevizie del maniaco: cinque italiane e due romene, tra i 30 e i 55 anni. Una romena il 28 marzo 2013 dovette ricorrere alle cure dell' ospedale ed ebbe un referto di 20 giorni da cui scaturirono accertamenti di polizia. L'altra romena aggredita è Andrea Cristina Zamfir, 26 anni, trovata morta due giorni fa a Ugnano, e legata a una sbarra.

Donne esili, fisicamente deboli, psicologicamente fragili, prostitute occasionali, disposte ad accondiscendere a prestazioni 'extra' in cambio della promessa di denaro in più. Questi, secondo quanto emerso dalle indagini, i tratti comuni delle vittime degli episodi di violenza analoghi a quello di due giorni fa, nel quale è morta la ventiseienne romena Andrea Cristina Zamfir. Il presunto maniaco seriale, un uomo tra i 50 e i 60 anni, dai modi apparentemente gentili, con pochi capelli e dalla corporatura tarchiata, sceglie le sue vittime tra le prostitute più vulnerabili, quelle che non sono inserite in una rete di protettori. Spesso tossicodipendenti, che si prostituiscono per necessità, quando sono in difficoltà economiche. La preferenza cade su quelle fisicamente deboli, che più difficilmente potranno opporre resistenza, e di carnagione bianca. Secondo quanto appreso, le vittime degli episodi di questo genere di violenza sessuale al centro delle indagini sono di nazionalità italiana e romena.

Un cliente particolare che chiedeva di praticare un giochino erotico senza rivelare in cosa consistesse. Questa la contrattazione in strada di una prestazione sessuale che emerge dalle indagini dei carabinieri su alcuni episodi di violenza su prostitute analoghi a quello degenerato due giorni fa nella morte della romena Andrea Cristina Zamfir a Ugnano di Firenze. Da testimonianze delle stesse vittime risulterebbe infatti che un uomo le abbia approcciate sulla strada negoziando una prestazione a base di un gioco erotico. Alla richiesta delle donne di sapere esattamente cosa intendesse il cliente fare, questo avrebbe risposto solo di mettersi nude e che eventualmente avrebbe loro detto dopo le sue intenzioni. Così, secondo quanto è possibile ricavare al momento, sarebbero cominciati gli incontri occasionali fra il maniaco seriale che gli inquirenti stanno cercando a Firenze e le prostitute. Probabilmente è successo la stessa cosa anche nel caso della romena rimasta uccisa nella stessa tipologia di gioco erotico denunciato dalle altre donne, invece sopravvissute.

Una donna ufficiale dei carabinieri, psicologa del Racis, sarà a Firenze nelle prossime ore per interrogare di nuovo le prostitute che negli ultimi anni hanno denunciato di essere state aggredite, violentate e seviziate, più o meno con le stesse modalità, dal maniaco seriale a cui gli inquirenti stanno dando la caccia e che è ritenuto anche responsabile della morte della prostituta romena Andrea Cristina Zamfir, 26 anni. La psicologa dovrà parlare con le prostitute anche per realizzare un identikit del maniaco, il più affidabile possibile. Secondo quanto si apprende infatti le varie denunce presentate agli organi di polizia sui vari episodi riporterebbero descrizioni dell'aggressore non esattamente uniformi, anche in ragione del particolare disagio sociale in cui versano queste donne. Oltre agli aspetti di prostituzione, infatti, alcune avrebbero problemi di tossicodipendenza e di un certo disagio psicologico, circostanze che ne condizionerebbero anche i racconti.

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