I numeri dell'attività svolta dai due fratelli romani, sono stati resi noti oggi dal pm Eugenio Albamonte, nel corso dell'udienza del processo. I dati sono emersi dal lavoro svolto dagli specialisti Cnaipic che, grazie anche alla collaborazione dell'Fbi, sono riusciti a «sbloccare» i server americani dei due indagati e a ricostruire la rete creata su almeno 9 pc riconducibili agli Occhionero.
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