Cuore "malato" trapiantato: per i consulenti del pm di Milano, l'organo rientrava negli standard

Cuore "malato" trapiantato: per i consulenti del pm di Milano, l'organo rientrava negli standard
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Martedì 20 Marzo 2018, 00:22
Risultava «idoneo a scopo di trapianto» il cuore prelevato  al  San Raffaele a un quarantonne milanese e poi trapiantato a un sessantenne cardiopatico, morto nel settembre 2016 all'ospedale San Camillo di Roma.
Lo scrivono gli esperti Cristina Basso, Ugolino Livi, Massimo Montisci e Francesco Tona, nella consulenza del pm di Milano Francesco DeTommasi, titolare dell'indagine coordinata assieme alprocuratore aggiunto Tiziana Sicilano, ereditata dalla procura di Roma nella quale si ipotizza il reato di omicidio colposo. Secondo i tecnici il «rischio di esito sfavorevole» dell'intervento era da considerarsi «standard e le anomalie riscontrate nel cuore del donatore potevano al più allertare gli operatori per un monitoraggio stretto post-trapianto, ma niente avrebbero potuto fare con l'insufficienza d'organo appalesatasi immediatamente dopo il trapianto». Secondo la procura capitolina, che ha trasmesso gli atti a Milano per competenza, invece, il cuore del donatore si era già fermato per alcuni minuti in seguito a un infarto e l'uomo era morto per annegamento dovuto proprio ai problemi cardiaci, circostanza che, al momento dell'espianto,avrebbe dovuto essere tenuta in considerazione.
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