Dieci giorni fa risultò infruttuoso uno scandaglio effettuato dai sub dei carabinieri a Vallevò. Nessuna traccia dal furto del 4 giugno del Cristo del cui basamento si era ritrovato una rondella e un perno era stato piegato. Così ieri giubilo alla vista di un blocco di metallo che Morgione, che era in apnea, ha scambiato, visto il periodo, per una copia della Coppa del Mondo. Difatti le mani alzate al cielo del Cristo potevano distrattamente far pensare ai manici di una coppa. Ma per il bravo sub ogni dubbio percepito nel mare torbido si è poi tramutata in felicità. Avvisati i carabinieri, che già indagavano, arriva l’autorizzazione a portare in superfice l’affascinante statua che toccato terra alle 9.15.
Il Cristo degli Abissi era stato inabissato a sei metri di profondità il 7 agosto 1994 e poi tornato su, dopo 23 anni, il 21 luglio 2017 per essere pulito.
E di nuovo a mare. Opera commissionata per un progetto culturale del mare dall’associazione Orsa Minore di Lanciano, il cui presidente, Andrea Monaco, l’ha sempre definita “La nostra icona che ci ha accompagnato in 30 anni di lavoro impegnativo e di qualità”. Soddisfatti i sub frentani per il nuovo abbraccio col Cristo degli Abissi, alto 73 centimetri per 15 chili di peso, che ora tornerà tra le onde della Costa dei Trabocchi. “Ho gioia immensa – dice il sindaco di Rocca Gianni Di Rito. Per noi il Cristo aveva un enorme significato morale. Domani (oggi ndr) i carabinieri me lo riconsegneranno in Comune. Resto perplesso su come sia giunto a S. Vito, pulito”. Walter Berghella
© RIPRODUZIONE RISERVATA