Sono stati alcuni cittadini ad avvertire la polizia e dare indicazioni in tempo reale su dove i malviventi si stavano spostando a bordo di un'auto. Bloccati sono fuggiti in uno scantinato in via Cornelia. Qui sono stati presi e arrestati. Il bottino è stato recuperato e la donna è ora indagata per tentata truffa.
All'operazione che ha portato all'arresto dei quattro albanesi hanno partecipato gi agenti della volante, dell'Ufficio prevenzione generale e i Falchi della Squadra mobile.
I quattro, dopo il colpo, sono saliti a bordo di una Alfa romeo 147 di colore nero che gli investigatori ritengono sia stata utilizzata per altri episodi criminali. Vistisi bloccati, sono scappati a piedi e si sono rifugiati in uno scantinato in via Cornalia, ad alcune centinaia di metri dall' Hilton. Qui un agente dei Falchi ne ha bloccato uno dopo una colluttazione, gli altri tre sono riusciti ad uscire dallo scantinato ma sono stati bloccati subito dopo. Sono state trovate anche le pistole usate per la rapina, una semiautomatica con matricola abrasa e un revolver risultato rubato. È probabile che qualcuno tra gli organizzatori della truffa rip deal abbia avvisato il quartetto che era in corso l'affare. Il quale era stato preceduto da una telefonata da un' utenza inglese che chiedeva l'affitto di una sala per una riunione. Truffe di questo genere, ha infatti spiegato il dirigente dell'Upg, Maria José Falcicchia, vengono messe a segno in alberghi prestigiosi anche per impressionare i potenziali truffati. Così è stato nel caso degli indiani che, però, quando la Polizia, dopo la cattura dei rapinatori, è tornata nell'albergo, erano spariti. La donna ideatrice del raggiro ora chiede la restituzione del maltolto ma è indagata per tentata truffa e sostiene che i 65mila euro autentici che erano nel borsone appartengono a un suo zio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA