Per quanto riguarda la posizione di Geronzi, l'ex banchiere potrebbe usufruire di 3 anni di indulto e non si esclude la presentazione già nelle prossime ore da parte dei suoi difensori Franco Coppi ed Ennio Amodio di istanze per misure alternative o di sospensione della pena. Istanze ancor più probabili nel caso in cui la parte residua di pena per il crac Cirio andasse a sommarsi con altre relative a precedenti procedimenti giudiziari. «Questo verdetto è un risultato straordinario perché è stato annullato con rinvio il capo principale di imputazione per Cragnotti che ora dovrà essere rivalutato», ha sottolineato l'avvocato Massimo Krogh, difensore di Cragnotti. Per l'ex patron della Cirio sono tuttavia passate in giudicato le condanne per altri reati e l'entità delle relative pene sarà ricalcolata nell'appello bis. Soddisfazione è stata espressa anche dall'avvocato Nicoletta Piergentili che difendeva Elisabetta e Massimo Cragnotti già dichiarati prescritti per bancarotta preferenziale in appello, «nessun pregiudizio per i figli di Cragnotti da questa sentenza», ha detto Piergentili.
Di «piccola soddisfazione in un contesto così difficile nel quale ci siamo battuti in tutti i modi» ha parlato invece l'avvocato Riccardo Olivo che ha difeso Nottola, manager in pensione della Banca di Roma. Per i piccoli risparmiatori rimasti bruciati dagli investimenti nei bond con il marchio dei pomodori pelati è stata la «giornata della rivincita morale e materiale» ha dichiarato l'avvocato Claudio Coratella che ha difeso centinaia di piccoli risparmiatori tra le migliaia che non hanno aderito alla transazione con Unicredit. «È una sentenza molto equilibrata - ha detto Coratella - e finalmente i piccoli risparmiatori hanno ricevuto giustizia dallo Stato e in sede civile potranno ottenere l'intero risarcimento dei danni subiti. La pubblicazione delle motivazioni gli darà subito il diritto di ottenere esecutivamente il 5% delle somme perdute».
Soddisfazione è stata espressa anche dalla difesa dei risparmiatori che nel 2014 hanno concluso una transazione con Unicredit. «Siamo soddisfatti per essere riusciti ad ottenere dalla banca circa 250 milioni di euro di risarcimento da destinare ai piccoli risparmiatori che hanno sofferto gravi perdite nel crac Cirio», ha dichiarato l'avvocato Nicola Madia, difensore dell'amministrazione straordinaria di Cirio nominata dal ministero dello Sviluppo Economico.
Per coloro che hanno fatto la transazione è tuttavia ancora possibile intentare la causa civile nei confronti degli imputati condannati per ottenere un maggior risarcimento. Le indagini sul crac Cirio presero l'avvio nel 2003 e per quanto riguarda l'appello bis per Cragnotti non dovrebbero esserci problemi di prescrizione che maturerebbe solo nel 2022.
© RIPRODUZIONE RISERVATA