Padre Pio Guidolin avrebbe cosparso i minorenni di olio santo prelevato dai locali della sua chiesa ammantando i suoi gesti di una valenza spirituale e proponendoli ai minori come "atti purificatori" in grado di lenire le loro sofferenze interiori.
Uno dei ragazzini che aveva opposto resistenza alle azioni del sacerdote, rivelando gli abusi subiti negli anni, era stato isolato dalla comunità di fedeli e accusato di asserzioni calunniose nei confronti del prete.
Nel corso delle indagini inoltre è emerso come il sacerdote, per esercitare pressione psicologica nei confronti dei genitori delle piccole vittime che avevano deciso di denunciare i fatti, abbia anche millantato la possibilità di far intervenire esponenti della criminalità organizzata etnea per indurli a desistere dal loro proposito. Uno dei genitori delle vittime è stato denunciato per favoreggiamento personale perché, subito dopo che il figlio aveva reso sommarie informazioni all'autorità giudiziaria, avrebbe contattato il sacerdote per avvertirlo delle indagini a suo carico.
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