Caserta, in coma a 14 anni, vittima per sbaglio di una sparatoria: si cerca ancora il colpevole

In coma a 14 anni, vittima innocente di una sparatoria: sequestrato un furgone
di Marilù Musto
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Giovedì 28 Dicembre 2017, 06:43 - Ultimo aggiornamento: 20:42

Un furgone sequestrato e un altro colpo conficcato nella carrozzeria da analizzare. È questa l'unica «mossa» degli inquirenti. La svolta che tutti si aspettavano, a quattro giorni dal ferimento di Luigi, solo 14 anni, colpito da un proiettile calibro 9 in testa il pomeriggio della vigilia di Natale, non c'è stata. E più passano le ore e più le speranze di fermare il fantasma che ha impugnato l'arma, svaniscono. Ma i carabinieri di Parete non smettono di cercare.

Ieri mattina, il pm Vittoria Petronella della procura di Napoli nord ha ordinato il sequestro del furgone di un operaio parcheggiato in via Vecchia Vicinale a Parete il giorno della sparatoria. «Che devo fare? Ora sono costretto ad andare a lavoro con il camion», dice il proprietario del furgone. «Speriamo solo che serva». Nella carrozzeria, infatti, c'è un altro colpo di pistola, il terzo, sparato subito dopo il ferimento di Luigi davanti al bar Centrale di via Vittorio Emanuele. Il foro è simile agli altri dieci visibili sul cartellone pubblicitario della «Meraglia immobiliare», società al centro di agguati camorristici e attentati. Via Vecchia Vicinale è una stradina parallela rispetto a via Vittorio Emanuele, «unita» da via Turati e via Pino Amato: un budello di viuzze con case intorno che in maniera perpendicolare uniscono i due corsi. È da lì, da via Turati, che le forze dell'ordine pensano sia partito il proiettile che è entrato dal lato destro della fronte di Luigi ed ha attraversato il cervello. Non si esclude che sia partito da un'auto.
 
«Speriamo non finisca come la storia di Karim», dice Michele, sulla cinquantina, che sosta davanti al negozio Interflora e ha soccorso anche lui Luigi. «Ricordo quel Capodanno di dieci anni fa - continua Michele - a Trentola Ducenta si disse che a sparare fosse stato un esponente delle forze dell'ordine che aveva festeggiato impugnando la pistola d'ordinanza e puntandola in aria, solo che uno di quei proiettili finì in testa al bambino di 10 anni. Ed è ancora lì, nella testa di Karim, ora paralizzato. Mentre chi ha sparato è libero».

Ma in questa storia, in quella che ha coinvolto Luigi, c'è qualche elemento in più: c'è il calibro e ci sono gli altri colpi sparati. Si fa avanti, con prepotenza, l'ipotesi che non si sia trattato di un incidente, ma di un agguato teso in maniera volontaria a qualcuno che sostava nei pressi del bar. E che Luigi sia una vittima innocente, un obiettivo sbagliato. Per ora, si sta cercando di rintracciare dei pregiudicati che vivono nelle vicinanze del bar, il locale dai vetri esterni in frantumi, «da tempo ormai, mica per i colpi di pistola», rassicura il barista.

Si «scava» all'interno del gruppo di amici, alla ricerca di qualche particolare che possa far accendere la lampadina agli inquirenti. In realtà, un particolare c'è: Luigi aveva litigato con un suo coetaneo qualche settimana prima. L'ultimo contatto pare sia stato un messaggio brutale su WhatsApp. Ma si può tentare di uccidere per un messaggio? Ipotesi remota, ma non trascurata. Il fascicolo aperto in procura a Napoli Nord è per lesioni gravissime. Le forze dell'ordine non escludono altre piste. Intanto, dal comando della polizia municipale di Parete sono stati forniti aiuti utili: la telecamera comunale, posizionata in un punto strategico, non era funzionante. Era andata in tilt in seguito al temporale, colpita da un fulmine. Così, i caschi bianchi, hanno pensato di portare in caserma la memoria interna della videosorveglianza. Da lì potrebbero spuntare immagini importanti in via Turati. Il tutto avviene mentre Luigi in rianimazione continua a lottare per sopravvivere. I parametri ematochimici sono stabili.

«I medici dell'ospedale di Caserta stanno monitorando 24 ore al giorno il ragazzo, in attesa di segnali di ripresa», riferisce il direttore generale dell'ospedale, Mario Ferrante.

L'adolescente è in coma farmacologico, vegliato dai sanitari e dai genitori. In attesa di un miracolo. E per domani, il sindaco Gino Pellegrino, ha organizzato un'altra fiaccolata a Parete.

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