Capodanno, fuochi proibiti in 850 Comuni: ma pochi rispettano ordinanze

Capodanno, fuochi proibiti in 850 Comuni: ma pochi rispettano ordinanze
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Venerdì 1 Gennaio 2016, 19:21

Da Nord a Sud. Sono circa 850 i comuni italiani che hanno vietato i fuochi d'artificio per festeggiare la notte del 31 dicembre. Un divieto per tutelare gli animali ma anche le persone. In molte zone, però, il divieto è stato inutile. I fuochi fai da te non sono mancati. Da Palermo a Cortina, Da Roma a Torino, da Ancona a Bari. Praticamente impossibile per la polizia municipale far rispettare le ordinanze.

Milano. Numerosi anche le persone ferite dai botti, sia illegali che ufficiali.  «I botti a Milano, ci sono stati, basta vedere i nostri interventi per principi d'incendio in casa e cassettoni in fiamme, ma certamente meno degli altri anni». A spiegarlo sono i vigili del fuoco che, tra l'altro, hanno avuto «più da fare» in provincia che in città, con svariati interventi nella zona Nord del capoluogo, tra Monza, Lissone, e Rho. L'unico ferito grave al momento noto, è il 22enne di Leggiuno che si trova da due giorni in prognosi riservata in ospedale per le gravi ustioni riportate confezionando un grosso petardo. Anche la prevenzione ha funzionato, con sequestri di grossisti abusivi (un pregiudicato con mille petardi artigianali era stato arrestato nei giorni scorsi), in negozi e ieri, sera, anche in piazza del Duomo prima del 'concertonè con Caparezza, dove era presente un imponente servizio di vigilanza anche per i timori legati a possibili attentati terroristici. In periferia si è sparato di più, e sicuramente in certi quartieri popolari, dove però i botti si sono conclusi nell'arco di una trentina di minuti e con detonazioni meno forti degli scorsi anni, come se ci fosse stata una certa qual moderazione anche nella scelta dei petardi privilegiando invece fuochi pirotecnici dagli effetti più visivi.

Roma. Grande lavoro di èprevenzione nella Capitale. Per i botti di Capodanno, la detenzione e la vendita illegale di fuochi d'artificio, sono state denunciate a piede libero 317 persone - con un leggero incremento rispetto all'anno scorso, quando ne vennero segnalate 256 - mentre sono state arrestate 26 persone, a fronte delle 45 del 2015. Lo rende noto il Dipartimento della pubblica sicurezza. Per quanto riguarda i materiali sequestrati, si tratta di 1.168 strumenti lanciarazzi; 46 armi comuni da sparo; 1.823 munizioni; 23 tonnellate di polvere da sparo; circa 76 tonnellate complessive di manufatti e prodotti pirotecnici di varia natura, ai quali si aggiungono 70.000 articoli indicati in pezzi anzichè in chili.

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