Camorra, blitz a Roma, Napoli, Firenze
90 arresti, sequestrati 250 milioni
Sigilli a 20 locali del Centro della Capitale

Camorra, blitz a Roma, Napoli, Firenze 90 arresti, sequestrati 250 milioni Sigilli a 20 locali del Centro della Capitale
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Mercoledì 22 Gennaio 2014, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 08:10

Un'operazione per l'arresto di 90 persone accusate di far parte del clan di camorra dei "Contini" e per il sequestro di beni per 250 milioni di euro scattata all'alba in Campania, Lazio e Toscana. L'operazione è stata coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e dalle Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Roma e Firenze.

L'inchiesta è la più vasta realizzata finora sul clan "Continì", ritenuto dagli investigatori fra quelli egemoni a Napoli e riguarda, in particolare, le operazioni di reinvestimento dei proventi economici di gruppi camorristici in imprese e operazioni economiche a Napoli e in altre zone della Campania, a Roma e in Toscana.

Polizia, carabinieri e Guardia di finanza hanno avviato l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli contro 90 persone, decreti di sequestro emessi dal Tribunale di Firenze, dalla Dda di Napoli e, nell'ambito di una procedura di prevenzione, dal Tribunale di Roma. I provvedimenti riguardano beni immobili e aziende controllati dal clan "Contini".

Le pizzerie in centro Sono oltre 20 i locali, tra bar e ristoranti, sequestrati questa mattina nel pieno centro storico della capitale dai carabinieri del Comando provinciale di Roma. L'imponente dispiegamento di militari con unità cinofile ed un elicottero, si inserisce nell'operazione della Direzione nazionale antimafia che ha portato a 90 arresti di persone accusate di far parte di clan di camorra. I locali, alcuni dei quali si trovano nei pressi del Pantheon, di piazza Navona e di via del Corso, apparterrebbero alla famiglia Righi. tra i locali sequestrati dai Carabinieri a Roma ci sarebbero anche bar, ristoranti e gelaterie, tutte legate alla gestione «Pizza Ciro» e in particolare riconducibili alla famiglia Righi, a sua volta affiliata del clan Contini di Napoli, che utilizzava la copertura di questi locali per riciclare denaro sporco.

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