Camera boccia abolizione delle province
Determinante astensione Pd, polemiche

Il risultato del voto della Camera
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Martedì 5 Luglio 2011, 19:36 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 18:22
ROMA - La Camera ha affossato la proposta di legge dell'Idv sulla soppressione delle province, respingendo il mantenimento del primo articolo del testo, quello che cancellava le parole le province dal Titolo V della Costituzione. I voti contrari sono stati 225, quelli a favore 83. Gli astenuti sono stati 240. Contro la richiesta si espressa la maggioranza, anche se qualcuno nel Pdl si è astenuto. A favore, oltre all'Idv, il Terzo polo. Il Pd si è astenuto. L'Assemblea ha continuato l'esame del testo, di fatto svuotato.



Il Pd si è astenuto ma il non voto, frutto di una mediazione faticosa, non soddisfa molti, tra i quali Walter Veltroni, convinti che si sarebbe dovuto votare per la soppressione delle province: sia per mandare sotto la maggioranza sia per mandare un messaggio ai cittadini. Il Pd partiva da una contrarietà all'emendamento Idv, che propone la soppressione tout court delle province. Opposizione che era già stata espressa in dichiarazione di voto quando un mese fa l'Aula aveva già affrontato l'argomento e alla fine deciso di rinviare il voto finale. Il dilemma oggi era come giustificare il cambio di posizione rinnegando la proposta del Pd che chiede una riduzione e una razionalizzazione delle province ma non la loro abolizione. E a fronte di chi difendeva la linea sostenuta finora, molti, come Veltroni e Castagnetti, hanno chiesto di votare con Idv e Udc per l'abolizione. L'ex segretario avrebbe evidenziato che in questo clima politico e sociale il Pd non poteva votare in aula con il Pdl e Lega e poi, nel merito, bisognava mandare «un messaggio non demagogico ma innovativo» sul fronte della lotta agli sprechi della casta. Alla fine la mediazione tra le varie posizioni, raggiunta dopo ore di discussione, è stata l'astensione votata manifestata in Aula.



«Si è realizzata una maggioranza trasversale della casta, una cosa da prima Repubblica - attacca Di Pietro - Si è consumato un tradimento generalizzato degli impegni elettorali da destra e da sinistra. C'è stata una gara tra i partiti nel non far seguire le promesse della campagna elettorale per eliminare gli sprechi della politica». Di Pietro definisce inoltre «patetico il comportamento di chi, all'interno della nostra coalizione, ha chiesto un rinvio per riflettere: sull'abolizione delle Province si rinvia da 51 anni».



«Noi abbiamo le nostre proposte, non ci facciano tirate demagogiche. La nostra proposta è di ridurre e accorpare le Province perchè bisogna anche dire come si fa perchè alcune cose nelle Province sono inutili e altre utili come ad esempio il fatto che si occupino dei permessi per l'urbanistica». replica Bersani.



Casini: «Mi dispiace molto perchè il Pd ha perso l'occasione per fare una cosa saggia visto che se avessero votato a favore il governo sarebbe andato in minoranza e poi si sarebbe mandato un segnale perchè dividere le competenze tra Regioni e Comuni non sarebbe un peccato di lesa maestà». Così il leader dell'Udc critica la decisione del Pd di astenersi.



«Si parla tanto di soppressione delle province, ma perchè nessuno fa notare che andrebbero soppressi i prefetti» dice il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni intervenendo nel dibattito . Immediata la replica di Rosy Bindi del Pd: «che ne pensa il ministro dell'Interno della proposta del suo capogruppo di abolire i prefetti?».
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