La coppia era stata arrestata il 28 settembre del 2016 al culmine di un'inchiesta della Polizia di Gallarate partita dopo la denuncia della sorella maggiore della vittima. Dalle indagini è emerso che la diciottenne, insieme a un'altra donna rumena, riceveva i clienti contattati su internet in un appartamento affittato dall'imputato con un regolare contratto.
Una volta tornata libera grazie a un blitz degli agenti, la giovane aveva raccontato di aver accettato di venire in Italia perché pensava di costruirsi una vita economicamente migliore, come le aveva promesso la coppia.
Già durante il viaggio verso Gallarate, però, gli imputati le avevano detto che avrebbe dovuto lavorare in un centro massaggi «per soli uomini» e che avrebbe dovuto impegnarsi a fondo per saldare un debito di mille euro: si trattava dei soldi spesi dalla coppia per portarla in Italia. Tra le mansioni della vittima, anche le pulizie di casa. Inoltre non poteva mai allontanarsi da sola, non poteva contattare i familiari ed era costretta a dormire su una poltrona.
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