L’inutile invasione dei Tir nell’Europa che usa i treni

di Andrea Giuricin
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Mercoledì 8 Agosto 2018, 00:00
L’incidente tragico sull’A14 vicino a Bologna, dove un camion cisterna Gpl ha causato un’esplosione spaventosa, riapre il grande interrogativo. Se non sia meglio spingere maggiormente il trasporto ferroviario merci in Italia. È chiaro che l’Italia è passata tramite una tragedia ferroviaria come quella di Viareggio, ma nel complesso il trasporto ferroviario è di gran lunga più sicuro e di gran lungo più sostenibile da un punto di vista ambientale.

In Italia, la quota di mercato dei camion nel trasporto merci è di circa l’80 per cento, contro una media europea del 73 per cento e il 62 per cento degli svizzeri, preso spesso ad esempio proprio nel settore merci. Vi sono dei dati indipendenti e incontrovertibili che dimostrano quale possa essere il vantaggio dell’utilizzo maggiore dei treni merci. 

Per quanto riguarda il fattore ambientale, tema caro al Movimento Cinque Stelle, il dato arriva dall’European Environment Agency, agenzia indipendente dell’Unione Europea e ricordato anche dall’associazione delle ferrovie merci europee, Erfa: l’agenzia europea ha infatti mostrato che il trasporto merci su strada emette 139 grammi di anidride carbonica per tonnellata chilometro, vale a dire quasi 10 volte di più del trasporto merci su rotaia.Da un punto di vista sicurezza i dati sono ancora più eclatanti: il trasporto su gomma in generale è 36 volte più pericoloso del trasporto ferroviario secondo i dati ufficiali dell’Era, l’agenzia ferroviaria europea.

La sostenibilità ambientale e la sicurezza sono due elementi caratterizzanti del trasporto ferroviario merci, ma ci sono altri fattori importanti da tenere in considerazione. Un elemento che fa molto bene al trasporto ferroviario è indubbiamente la concorrenza: laddove c’è più competizione, aumenta l’utilizzo del treno e la quota modale dello stesso. L’esempio dell’alta velocità italiana è lampante, dato che da quando è entrato Italo nel 2012, il mercato è cresciuto del 90 per cento.

Nel settore merci ci sono poi altri fattori che rendono più competitivo il trasporto merci. Ci sono elementi di breve periodo e di lungo periodo: ad esempio una buona incentivazione fiscale può aiutare ad aumentare l’utilizzo dei treni merci come è successo negli ultimi anni proprio grazie allo sconto pedaggio. 

Al fine di attrarre maggiori investimenti privati, sarebbe necessario stabilizzare questa incentivazione in modo da poter permettere la stesura di business plan di lungo periodo.

Elementi di lungo periodo sono invece le infrastrutture: un Governo che dice di puntare in direzione di una mobilità più sostenibile e sicura, dovrebbe spingere in maniera decisa verso il settore ferroviario. La costruzione di opere infrastrutturali come la Torino – Lione che ormai è un progetto non per treni ad alta velocità, ma per avere una grande capacità ferroviaria tra Italia e Francia è uno degli esempi per spingere sempre di più l’utilizzo del trasporto su rotaia.

È chiaro che l’analisi costi benefici sia importante per non sprecare le risorse pubbliche (e allora quest’analisi andrebbe fatta su Atac e Alitalia), ma è anche chiaro che in un investimento che è di lunghissimo periodo, ci sono molte variabili non facilmente calcolabili e che vanno oltre a meri fattori economici. L’esempio del Gottardo in Svizzera, tunnel costruito nel 1882, dimostra che un’infrastruttura è un investimento per oltre 130 anni, dato che il nuovo tunnel è entrato in funzione solo nel giugno del 2016.

Proprio la Svizzera è stata presa spesso come buon esempio nel settore dei trasporti, perché è riuscita a spostare una parte importante del traffico pesante dalla gomma al ferro. Circa il 37 per cento delle tonnellate chilometro nel paese elvetico utilizza proprio i treni, la percentuale più elevata tra i paesi in Europa. <HS9>Per raggiungere tali risultati, il pedaggio dei mezzi pesanti è commisurato all’efficienza dei mezzi stessi e c’è un forte incentivo all’utilizzo del trasporto merci su ferro. Attualmente diverse compagnie ferroviarie merci svizzere sono tra i leader del mercato.

In definitiva, i dati mostrano in maniera incontrovertibile come il trasporto ferroviario sia più sostenibile da un punto di vista ambientale e anche il più sicuro. Se questi due sono gli obiettivi principali di questo Governo, allora l’incidente di Bologna di lunedì dovrebbe quindi fare riflettere la classe politica anche sul tema infrastrutture. 

È bene dunque chiarire in quale direzione voglia andare il Ministro Danilo Toninelli, responsabile delle Infrastrutture e dei trasporti, non solo sulla Tav, ma in generale sull’incentivazione del trasporto ferroviario e sullo sviluppo delle importanti infrastrutture in costruzione.
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