Bologna, un rogo blocca l'esodo: terrore e morte sulle vacanze

Bologna, un rogo blocca l'esodo: terrore e morte sulle vacanze
di Cristiana Mangani
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Martedì 7 Agosto 2018, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 11:08

dal nostro inviato

BOLOGNA Quello che resta è un cratere profondo. E poi detriti, vetri, lamiere contorte, fumo nero. La sensazione è di trovarsi a maggio del 92, quando un pezzo di autostrada è saltato in aria, a Capaci, insieme a Giovanni Falcone, alla moglie e a tre agenti della scorta. Invece è un banale tamponamento quello che ha distrutto vite, provocato quasi cento feriti, fatto precipitare un intero viadotto su una concessionaria di auto, distrutto case, tetti e vetrine. Borgo Panigale, a ridosso della bretella che collega la A1 alla A14, una zona abituata a incidenti gravi e spettacolari, ma mai come questo.

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LA DINAMICA
Sono le 13,50 quando Giorgio, un automobilista che percorre abitualmente quel tratto di strada, si trova a viaggiare sulla sua Toyota. È lui il primo a filmare con il telefonino quanto sta succedendo. Una cisterna che contiene diluente, o forse gpl, tampona un tir che è fermo per via del traffico. Non c'è tensione, né velocità, c'è la fila di macchine e basta. Un ritmo lento, da rispettare, e molto frequente su quel percorso. Ma il mezzo pesante non si ferma, arriva come un proiettile contro il camion che si trova davanti. Lo prende in pieno. Sarebbe bastato questo per parlare di una tragedia di mezz'agosto, quando a Bologna il termometro segna 36 gradi. Ma deve ancora succedere l'irreparabile. Giorgio è ancora lì, decide di riprendere quanto sta accadendo. Continua ad ascoltare la radio che, in quel momento, trasmette Satellite of love di Lou Reed. È un attimo: i due mezzi esplodono ed è l'inferno. La Toyota viene sbalzata in avanti, il giovane alla guida quasi bestemmia per la paura e lo shock. Mentre la carcassa della cisterna trascina con sé l'intero viadotto che precipita sul quartiere, sulla strada, sulle persone. Sono esplose a catena le auto di due concessionarie della Fiat e Peugeot che si trovano fra la via Emilia e via Caduti di Amola, sotto il ponte. Vetrine e finestre di abitazioni in frantumi. Si alza una colonna di fiamme e fumo nero enorme visibile da tutta la città.


Il bollettino di questa guerra sull'asfalto parla di un morto - il conducente della cisterna, Andrea Anzolin, 42 anni - un disperso, e circa 100 feriti, dei quali una quarantina più gravi. Tra questi due poliziotti della Stradale, che si trovavano in zona per un altro incidente, e una decina di ragazzi bulgari in gita, oltre a moltissime altre persone.

IL QUARTIERE
C'è chi corre disperato, ma non sa dove mettersi in salvo, chi ha il viso colpito dal fuoco, ustioni dappertutto, chi pensa a un attentato terroristico, chi è al supermercato Lidl o al ristorante Il randagio e si è visto crollare il mondo intorno. Sembra la scena di un film, è una tragedia immane. Ma la giornata poteva andare anche molto peggio, se i vigili del fuoco e gli uomini del Centro operativo della Polizia stradale, diretti dal vice questore Angelo Frugeri, non fossero arrivati sul posto in pochi minuti, quando ancora la cisterna non era esplosa. Hanno chiuso immediatamente le uscite, evacuato la zona, consentito agli automobilisti di procedere contromano per allontanarsi dal luogo del disastro, e praticamente gli hanno salvato la vita.

A distanza di ore dall'incidente, a Borgo Panigale sotto tutti ancora sotto shock. Il Comune ha avvertito: «Usate le auto solo se necessario». Mentre il tratto della A14 rimarrà chiuso chissà ancora per quanto, probabilmente per mesi, tagliando di fatto l'Italia in due, con difficoltà soprattutto per chi è diretto verso la Romagna. E a pochi giorni dal fine settimana di bollino rosso per la circolazione, con i vacanzieri pronti a raggiunge le spiagge di Rimini e Riccione, il rischio è che il traffico collassi. «Stiamo effettuando i primi sopralluoghi per verificare se sia compromessa tutta o solo una carreggiata del cavalcavia», afferma Paolo Berti, direttore centrale di Autostrade, che sta al lavoro per mettere a punto un piano di intervento urgente. Toccherà ai tecnici valutare i danni e la transitabilità delle strade: le verifiche sono proseguite per tutta la notte e solo oggi, con gli esiti sul tavolo, saranno messi a punto percorsi alternativi.

IL GOVERNO
La tragedia ha raggiunto la Capitale e Palazzo Chigi, dove in tanti hanno voluto esprimere solidarietà alle vittime, dal ministro Toninelli ai vice premier Salvini e Di Maio. E oggi a Bologna, ma anche a Foggia dove altri dieci braccianti hanno perso la vita, arriverà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per portare il suo sostegno. Inoltre il procuratore Giuseppe Amato che si è recato sul luogo dello scoppio, ha aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo, mentre il Governo riferirà alle Camere su quanto accaduto sulle strade italiane. E il dibattito si annuncia vivace, riaprendo la discussione annosa sul trasporto di merci pericolose su strada.
Eppure qualcuno, nell'incidente di ieri, ci ha visto la tragedia di Viareggio, quando nel 2009, il deragliamento di un treno ha causato 32 morti: non era asfalto ma rotaie, e non è bastato a evitare la devastazione e i danni provocati dall'esplosione del gas. Segno, forse, che non c'è prevenzione che tenga, contro il fato e la casualità.

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