Cavalli risponde in quanto all'epoca era direttore sanitario, e oltre a lui sono indagati un dirigente della Medicina legale e un anatomopatologo del Sant'Orsola. Anche nei confronti di ginecologo e ostetrica è stata chiusa un'indagine per omicidio colposo: al centro delle accuse, l'utilizzo per quattro volte della ventosa per estrarre il bambino, quando le linee guida prevedono di non superare i due tentativi. Una procedura che provocò lesioni al neonato. La morte non fu segnalata alla Procura e le indagini partirono un mese dopo, solo su denuncia della famiglia del bambino.
Per l'accusa l'anatomopatologo che fece l'autopsia, pur individuando nelle fratture una delle cause del decesso, si limitò a inserire il referto nel sistema informatico ospedaliero.
Prima aveva chiesto una consulenza alla dirigente della Medicina Legale manifestando perplessità, che la dottoressa, secondo gli investigatori, avrebbe smorzato dicendo che la denuncia era necessaria solo in presenza di una chiara ipotesi di reato. Anche Cavalli, la cui posizione appare più defilata, per il Pm era in possesso di elementi sufficienti per allertare l'autorità giudiziaria. Ora i tre indagati potranno farsi interrogare o presentare memorie, quindi il Pm deciderà se procedere con una richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione.
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