Milano, staccò a morsi un orecchio a tassista: bodybuilder affidato ai Servizi sociali

Antonio Bini
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Lunedì 26 Febbraio 2018, 19:36 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 12:40

È stato sospeso, con richiesta da parte della difesa di «messa alla prova ai servizi sociali», il processo a carico di Antonio Bini, il bodybuilder accusato di lesioni aggravate dai futili motivi dopo l'aggressione a un tassista avvenuta per una banale lite di viabilità, lo scorso 28 novembre, nei pressi della stazione Centrale di Milano.
 



Il 29enne, posto agli arresti domiciliari il giorno dell'aggressione, era tornato libero il 9 febbraio scorso in seguito al risarcimento di 28 mila euro (più 5mila di spese legali) a Pier Federico Bossi, l'autista del taxi a cui staccò il lobo di un orecchio. I difensori di Bini, gli avvocati Beatrice Saldarini e Patrizia Pancanti, hanno depositato oggi al giudice i documenti per chiedere la messa alla prova del loro assistito presso l'Uepe (l'ufficio per l'esecuzione penale esterna del dipartimento della amministrazione penitenziaria) e il prossimo 18 aprile il giudice deciderà se permettere a Bini di svolgere lavori socialmente utili per alcuni mesi.

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