Blu e le altre: le bambine con i nomi più strani

Blu e le altre: le bambine con i nomi più strani
di Valentina Errante
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Mercoledì 23 Maggio 2018, 07:37 - Ultimo aggiornamento: 12:01

Ieri mattina, proprio all'ultimo, la discussione si è risolta con un sorriso. La procura ha deciso di rinunciare a coltivare il ricorso e il guidice, preso atto, ha lasciato alla piccola Blu il nome che i genitori avevano scelto per lei. Dopodomani, però, un'altra coppia è convocata al Palagiustizia (a Milano lo chiamano così) per rispondere dell'accusa di aver scelto per la propria bambina un nome che non connota il genere. Sempre lo stesso: Blu. Quindi, i giudici pretendono che, per evitare equivoci, papà e mamma cambino idea e chiamino la piccola in un altro modo. Insomma la vicenda giudiziaria, alla luce delle leggi vigenti, è destinata a ripetersi.

A quel che raccontano i genitori di una bella bambina di cinque mesi, registrata subito dopo la nascita con il nome Blu, tutto è iniziato pochi giorni fa, quando hanno ricevuto una lettera di convocazione in Tribunale. L'oggetto del documento faceva riferimento a una legge del 2000 in base al quale «il nome imposto a un bambino deve corrispondere al sesso».
Il contenuto era chiaro: «Considerato che si tratta di nome moderno legato al termine inglese Blue, ossia il colore Blu, e che non può ritenersi attribuibile in modo inequivoco a persona di sesso femminile, l'atto di nascita deve essere rettificato, anteponendo altro nome onomastico femminile che potrà essere indicato dai genitori nel corso del giudizio». E papà Luca spiega: «Se giovedì non ci presenteremo con un'alternativa sarà il giudice a decidere per noi il nome di nostra figlia. Ci avevano avvisato del rischio, ma non ci aspettavamo di dover cambiare nome un anno e mezzo dopo, quando ormai anche nostra figlia sa di chiamarsi Blu ed è scritto ovunque». La coppia cercherà di convincere i giudici, statistiche alla mano, che il nome all'Estero è già stato sdoganato.

I DATI ISTAT
I genitori in questione, pronti alle barricate, ieri mattina si sono presentati in Tribunale con i «dati ufficiali Istat» per dimostrare che quel nome in Italia «è senz'altro più utilizzato per le bimbe che per i bimbi». Gli avvocati Rosalia Terrei e Matteo Casucci, avevano scritto anche una memoria per difendere la scelta del nome, spiegando tra le altre cose che dai dati ufficiali Istat si ricava che dal 1999 al 2016 il numero di bambine» alle quali «è stato attribuito il nome Blu è decisamente superiore al numero di bambini». E che ci sono state più di cinque Blu iscritte all'anagrafe nel 2007, nel 2012 e poi ancora nel 2015 e nel 2016. Inoltre, hanno concluso i legali, il nome della neonata era già stato «registrato come nome femminile in precedenza senza contestazioni di sorta da parte delle autorità preposte ai controlli e verifiche anagrafiche». In ogni caso, la procura di Milano di casi analoghi e nomi strani ne affronta parecchi ogni settimana. Tra qualche giorno, un'altra Blu, di poco più grande della prima (un anno e mezzo) potrebbe perdere il nome per volere della sezione Nona bis civile, che ha convocato i suoi genitori. Anche loro, al momento della registrazione all'anagrafe, nel febbraio 2017, non avevano avuto problemi. Ma qualche mese dopo in Procura è arrivata poi la «segnalazione dell'Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Milano».
Qualche anno fa, ottenere che Blu si chiamasse solo Blu era praticamente impossibile, racconta chi ci ha provato. La pr milanese Annalisa Turroni era convinta che quel colore fosse perfetto per indicare la figlia, e aveva ottenuto senza problemi la registrazione. Poi, nemmeno 24 ore dopo, «ci hanno chiamato dall'anagrafe per dirci che dovevamo cambiare nome alla bambina, perché non era identificativo di genere».

L'ESEMPIO DI BEYONCÉ
Ora la piccola ha cinque anni: «Blu è nata nel 2013, sono stata un po' un'antesignana, adesso è un nome che si sta diffondendo, più per le femmine che per i maschi, mentre all'estero è sdoganato da quando Beyoncé ha chiamato la figlia Blue Ivy» racconta la mamma, che si chiede: «Ma il genere passa veramente attraverso il nome? E allora Andrea? E tutte le battaglie degli ultimi anni?». Per non dire che «la confusione è sempre possibile: alla materna - racconta - hanno preso per una bambina un maschietto che aveva un cognome che poteva essere preso per un nome femminile».
Determinati a non cambiare il nome con cui avevano chiamato per nove mesi la loro piccola, Annalisa e il suo compagno alle richieste dell'anagrafe hanno risposto scegliendo di dare un secondo nome alla piccola, Blu è diventata Blu Miranda. E Annalisa aggiunge: «Non credo che ora mi richiameranno dal Tribunale, ma rimango comunque stupita - sottolinea - dalla piccolezza e dal provincialismo di tutta la faccenda».
 

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