A Roma sarebbe stato sottoposto ad un doppio intervento di fegato e rene, ma all'ospedale Bambino Gesù il piccolo libanese di 2 anni non è mai arrivato. È morto nel volo che da Beirut lo stava portando in Italia per curarsi. Dopo la crisi cardiaca a bordo, dove il bambino viaggiava accompagnato dai genitori, si è reso necessario un atterraggio di emergenza a Bari.
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Qui, una volta sbarcato, il personale del 118 ha tentato di rianimarlo ma il piccolo era già deceduto. Soffriva di iperossaluria primitiva, forma severa di una malattia metabolica rara nota come ossalosi e caratterizzata dall'accumulo, in vari organi e tessuti, di ossalato di calcio che causa insufficienza renale e alterazioni delle ossa. Anche per i medici legali intervenuti su richiesta della Procura di Bari, le circostanze della morte sembrano evidenti, legate cioè alla grave patologia da cui il bambino era affetto. Il magistrato di turno ha avviato comunque gli accertamenti del caso, delegati alla Polizia di frontiera aeroportuale, e deciderà nelle prossime ore se aprire un'indagine e disporre l'autopsia.
L'emergenza sanitaria a bordo è stata segnalata alle 6.33 e l'aereo, un velivolo Alitalia diretto a Roma, è atterrato a Bari alle 6.47. A bordo, dopo aver fatto scendere equipaggio e passeggeri, sono state fatte fotografie, sentiti come persone informate sui fatti tutti coloro che hanno assistito ai fatti, in volo e durante i primi soccorsi, ed è stata acquisita la documentazione sanitaria. A bordo del velivolo, ripartito da Bari diverse ore dopo l'atterraggio di emergenza, c'era una infermiera: accompagnava e assisteva il piccolo che viaggiava con una mascherina per l'ossigeno.
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