Bari, falso annuncio su Facebook di un'amica: 14enne stuprata dal branco

Bari, falso annuncio su Facebook di un'amica: 14enne stuprata dal branco
di Vincenzo Damiani
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Martedì 26 Novembre 2013, 09:58 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 07:51
BARI Il profilo su Facebook aperto a sua insaputa e per vendetta dall’amichetta del cuore che, in uno scatto di collera, voleva “punirla” per un banale litigio tra adolescenti. Ragazza disponibile a tutto, si leggeva sulla bacheca virtuale condita con tanto di foto e numero di cellulare. E’ cominciato così l’incubo per una 14enne di Molfetta, paese di 60mila anime alle porte di Bari. Il branco, sbirciando sulla falsa pagina del social network, si è convinto che la ragazzina fosse “una facile” e, con l’inganno, l’ha attirata in un vecchio anfiteatro per violentarla.

QUATTRO ARRESTI



Erano in dieci, quattro hanno abusato a turno di lei mentre gli altri guardavano divertiti e controllavano che nessuno si avvicinasse e li scoprisse. Oltre un anno dopo, i presunti stupratori sono stati arrestati dai carabinieri su ordine di custodia cautelare emesso dal gip della Procura di Trani, Luca Buonvino, su richiesta dei pm Francesco Giannella e Mirella Conticelli. Quattro persone – due hanno 21 anni, uno 20 e un altro 25 - sono finiti ai domiciliari (i pubblici ministeri avevano chiesto il carcere), su un altro aguzzino sono ancora in corso gli accertamenti della Procura minorile perché aveva meno di 18 anni quando il reato è stato consumato. Le accuse sono pesanti: violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona, il tutto aggravato dal fatto che la vittima fosse minorenne e dal numero superiore a cinque degli stupratori. L’inchiesta, però, prosegue per individuare gli altri complici: tre sarebbero minorenni e i loro nomi sono già stati formalmente iscritti nel registro degli indagati.

VIOLENZA ALL’ANFITEATRO



Tutto comincia alla fine dell’aprile dell’anno scorso, ma ci sono voluti diversi mesi per fare emergere questa «squallida storia», commenta il procuratore aggiunto Francesco Giannella. L’indagine, infatti, è partita solo grazie al coraggio della 14enne che è riuscita a confidarsi con un’amica e con un parente che aveva intuito il suo disagio. Nonostante le minacce ricevute dal branco di rivelare in paese quanto accaduto, la ragazzina si è fatta forza e si è presentata in caserma per raccontare i mesi di angoscia. La prima violenza – secondo quanto accertato dai carabinieri - è avvenuta all’interno di un anfiteatro vicino al mare, dove d’estate si tengono i concerti, un angolo di verde alla periferia della città.

COINVOLTI IN DIECI



I ragazzi, una decina e tutti tra i 16 e i 24 anni, hanno convinto la vittima, adescata attraverso quel numero di cellulare pubblicato imprudentemente su Facebook dall’amica, ad uscire con loro e, dopo averla condotta nel giardino pubblico, con la forza l’hanno trascinata nell’arena e in quattro a turno l’hanno stuprata. La quattordicenne è stata minacciata ed è rimasta in silenzio, conservando dentro di sé il terribile segreto. Per liberarsi dall’incubo, però, ha fatto in mille pezzi la scheda del cellulare, convinta che non sarebbe stata più rintracciata.

RICATTI E ALTRI ABUSI



Invece gli episodi si sono ripetuti: circa un mese dopo – è la ricostruzione degli investigatori – la ragazza è stata avvicinata in scooter da un ragazzo della baby gang: lui le ha proposto di fare un giro per la città, però l’ha condotta in un luogo isolato e ha approfittato ancora di lei. Un altro tentativo di violenza ci sarebbe stato persino durante una gita con il gruppo dell'oratorio, aggressione sventata grazie all’intervento di un amico della vittima. I quattro arrestati hanno qualche piccola segnalazione per reati di tutt’altro genere.

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