L'audizione del premier è legata alle parole ascoltate in una intercettazione tra Carlo De Benedetti e un intermediario per gli acquisti azionari in cui l'editore del Gruppo Espresso, nella qualità di azionista della società di investimento Romed, afferma di avere raccolto notizie in ambienti governativi in merito al decreto sulle popolari. Lo stesso De Benedetti in una nota del suo portavoce fa sapere che «qualche tempo fa» è stato «effettivamente ascoltato come persona informata sui fatti dalla Procura di Roma per sommarie informazioni».
De Benedetti, è detto nella nota, «ha confermato quanto già dichiarato alle agenzie di stampa il 14 dicembre 2015: nessun abuso di informazione privilegiata c'è stato da parte della società Romed né tantomeno da parte sua». E ancora: «È opportuno ribadire che le discussioni e le indiscrezioni relative a una possibile riforma delle Popolari - si fa notare - erano di pubblico dominio già diverso tempo prima dell' approvazione del decreto da parte del governo». Nel motivare la richiesta di archiviazione la Procura di Roma aggiunge in una nota che «alla luce delle conclusioni di una consulenza tecnica disposta dall'Ufficio» è stata «depositata al giudice per le indagini preliminari richiesta di archiviazione».
La decisione di richiedere l'archiviazione del filone non rappresenta però la parola fine sulla inchiesta avviata dopo dichiarazioni di Vegas.
Ad annunciarlo è la stessa Procura spiegando che «gli altri profili che hanno costituito oggetto delle dichiarazioni del presidente Vegas costituiscono tuttora oggetto di accertamento».
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