Azzurra Caltagirone: «Sul copyright battaglia vinta, ma guerra lunga»

Azzurra Caltagirone: «Tra il 5 e il 6% della popolazione italiana si informa con Il Messaggero»
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Giovedì 20 Settembre 2018, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 12:13

«L'unica nostalgia che si può avere è per il futuro». È questa la frase chiave di quanto detto dall'amministratore delegato de Il Messaggero, Azzurra Caltagirone, nel dialogo con Maria Latella alla celebrazione dei 140 anni del quotidiano, che si tiene a Cinecittà alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. L'Ad, descrivendo il proprio lavoro di editore come «il mestiere più bello del mondo» ha ricordato il voto dell'Europarlamento sulla riforma del copyright definendolo «una battaglia vinta, ma la guerra è lunghissima e molto difficile. Produrre informazione costa. Senza un'accurata legislazione finora il distributore ha lucrato al posto del produttore». «Non è una guerra economica - ha aggiunto - è una questione etica e di civiltà, nessuno si può appropriare illecitamente di un bene prodotto da terzi soprattutto se di carattere intellettuale».
 



«Passato, presente e futuro - ha sottolineato - sono il nostro dna; un giornale è frutto del lavoro collettivo. Essere contemporanei significa confrontarsi costantemente con un mondo in evoluzione e cercare le chiavi migliori per raccontarlo con quella qualità che ci appartiene, significa non aver paura dei cambiamenti ma anzi accoglierli e capirli».

«Negli ultimi 20 anni - ha ricordato l'Ad - la domanda di informazione non è diminuita, anzi, è aumentata in modo esponenziale. Tre cose sono cambiate radicalmente: il modo in cui l'informazione viene fruita, il supporto su cui viaggia, e il momento in cui viene consumata. Quindi coscienti che l'unica nostalgia che si può avere è per il futuro, non certo per il passato, abbiamo cambiato pelle all'azienda; fino a qualche anno fa producevamo solo il giornale cartaceo, oggi la redazione è costantemente sulla notizia; il Messaggero è un'azienda multimediale: produciamo contenuti video, audio, podcast, 5 milioni sono i video che vengono visti su Il Messaggero.it ogni mese e stiamo parlando degli ultimi cinque anni».

Azzurra Caltagirone ha quindi fornito altri numeri: «Il giornale cartaceo conta oltre 1 milione di lettori al giorno, siamo il terzo quotidiano di questo Paese. Con il digitale raggiungiamo 2 milioni di utenti unici al giorno e siamo il quinto/sesto operatore di informazione digitale. Proviamo a fare un calcolo veloce: 60 milioni rappresentano la popolazione italiana e circa 45 milioni aventi diritto al voto, 3 milioni i lettori al lordo delle duplicazioni; direi che fra il 5 e il 6% della popolazione italiana si informa tramite Il Messaggero ogni giorno».

Ricordando l'approvazione da parte di Strasburgo della direttiva europea sul copyright, l'amministratore delegato l'ha definita «una battaglia vinta ma la guerra è ancora lunga, lunghissima e, credo, molto difficile. Produrre informazioni ha un costo, in questi anni in mancanza di una regolamentazione, la catena del valore ha spostato la remunerazione da chi lo produce a chi lo distribuisce ovvero gli Over The Top e tutto questo in nome di una gratuità presunta. Questa non è una questione solo economica è una battaglia etica e di civiltà. Nessuno può appropriarsi indebitamente di un bene di terzi ancor di più se questo bene è intellettuale. Privilegiare la presunta gratuità a discapito della pluralità sarebbe un errore gravissimo. Ci ritroveremmo in un sistema con informazioni omologate e presumibilmente poco verificate».

Rispondendo a una domanda di Maria Latella sul perché abbia scelto la professione di editore, Azzurra Caltagirone ha risposto che «è il mestiere più bello del mondo, ogni giorno si scrive su una pagina bianca, che ogni giorno si rinnova. L'era digitale ha mutato enormemente l'informazione, sappiamo tutti che su internet vince la polarizzazione, vince chi urla più forte, spesso i fatti vengono superati dalle suggestioni e la veridicità della notizia passa in secondo piano, purtroppo. Liberi da ogni condizionamento, noi vogliamo continuare a raccontare i fatti per come sono, e dividerli dalle opinioni; vogliamo far riflettere, vogliamo creare dibattito, vogliamo pungolare – se necessario – chi amministra, per il benessere di tutti. E sottolineo tutti».

«L'informazione concorre a formare la memoria di un Paese e costituisce la coscienza di una democrazia», ha quindi aggiunto Azzurra Caltagirone rivolgendo un rigraziamento al Presidente della Repubblica «per il suo recente intervento a tutela della libertà di stampa, sottolineando i tentativi di insidiarne l'autonomia.
Ringrazio  - ha concluso - gli amici che hanno voluto condividere con noi un momento importante della nostra storia e ringrazio tutti coloro che con professionalità, amore e passione contribuiscono ogni giorno al successo de Il Messaggero».

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