Ai domiciliari all'epoca del delitto, avvenuto nel Cuneese, il latitante è accusato di avere fornito a ideatori ed esecutori del delitto informazioni sulle possibilità economiche e sulle abitudini della vittima.
Titolare di un piccolo laboratorio orafo a Torino, Piatti secondo gli inquirenti era anche un importante ricettatore di gioielli ed orologi di valore. Nella sua abitazione nascondeva contanti e preziosi per un valore complessivo di 1.500.000 euro, nel frattempo confiscati. Lo scorso novembre sono finiti in manette per il delitto Emanuele Sfrecola, pluripregiudicato, Salvatore Messina, già detenuto per altri reati, e Francesco Desi pregiudicato. Gli ultimi due sarebbero gli esecutori materiali. Ai domiciliari Giancarlo Erbino, con precedenti per ricettazione. Indagata anche la moglie di quest'ultimo. «Se non fosse sfociata in omicidio - aveva detto all'epoca dei primi arresti il comandante dei Ros di Torino Michele Lorusso - la rapina avrebbe avuto buone chance di non essere nemmeno denunciata».(ANSA).
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