Uccisa a coltellate ad Ancona per 400 euro da spendere per il gioco d'azzardo: arrestato il vicino

Anziana sgozzata in casa, arrestato un vicino di casa: voleva i soldi per il gioco
4 Minuti di Lettura
Sabato 28 Luglio 2018, 10:44 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 19:14

Ammazzata per 400 euro dal vicino di casa malato di ludopatia. I carabinieri del Reparto Operativo di Ancona hanno stretto il cerchio attorno alla morte di Emma Grilli, l'85enne trovata dal marito accoltellata nella sua abitazione di via Verdi, a Chiaravalle, il 17 luglio. Stamane i militari hanno arrestato, in esecuzione di un provvedimento del gip, Maurizio Marinangeli, 57 anni, aiuto cuoco in un pub di proprietà del fratello. 

 

 

A scoprire l'omicidio era stato il marito 90enne del Emma, Alfio Vichi, al ritorno da un giro in bicicletta per comperare il pane. La donna era riversa sul lavandino della cucina, con varie coltellate, al collo e al torace, e alcune anche alle mani, segno che aveva tentato di difendersi dal suo assassino. Nessun segno di effrazione della porta di casa, un appartamento al terzo piano in una palazzina in via Verdi vicina al centro storico di Chiaravalle. C'erano cassetti aperti e rovistati e anche alcuni portagioie aperti. Secondo alcuni familiari Emma Grilli aveva in casa una somma in contanti, che aveva raccolto insieme ad altri parenti per dei lavori alla cappella cimiteriale di famiglia.

Due fedi nuziali, una catenina di oro bianco e due ciondoli venduti ad un Compro Oro per 400 euro. Sono i gioielli che Maurizio Marinangeli, il 57enne arrestato per l'omicidio di Emma Grilli, la sua vicina di casa di 85 anni, presa coltellate nel suo appartamento a Chiaravalle il 17 luglio scorso, ha portato via da casa della vittima dopo il delitto. Marinangeli li ha portati nel negozio, a Falconara Marittima - hanno ricostruito oggi i carabinieri in una conferenza stampa, circa 30 minuti dopo l'aggressione culminata con la morte dell'anziana e, per la vendita, ha esibito il suo documento di identità.


È stato così che gli investigatori sono risaliti fino a lui. Ma sull'uomo, affetto da ludopatia, si erano già concentrati i sospetti perché aveva fornito dichiarazioni sui suoi movimenti nella giornata dell'omicidio in contrasto con quelle di altri testimoni e spesso contraddittorie o non veritiere. L'arresto è avvenuto in esecuzione di un ordine di custodia cautelare del gip: omicidio aggravato da futili motivi e rapina aggravata le accuse.

L'accusa per lui è di omicidio aggravato da futili motivi e rapina aggravata.

Quella mattina sarebbe sceso al piano di sotto (lui abita al quarto con la madre 84enne), facendosi aprire con una scusa la porta dall'anziana. «Donna scrupolosa e prudente - ha detto il tenente colonnello Americo Di Pirro, a capo del Reparto Operativo, illustrando i dettagli dell'arresto - non apriva mai agli sconosciuti e aveva fatto mettere anche un chiavistello dall'interno». Probabilmente Marinangeli cercava un prestito di denaro . È chiara la ricostruzione fatta attraverso le indagini, coordinate dal pm Paolo Gubinelli, dei carabinieri del nucleo investigativo e quelli della compagnia di Jesi: Marinangeli era ossessionato da anni dalle slot, tanto da avere trascorso un periodo in una comunità per farsi curare, tanto da avere un tutore nominato dal tribunale, mentre il fratello gli centellinavà lo stipendio: 15 euro al giorno e il resto solo motivato da scontrini. La dipendenza patologica lo aveva portato a sottrarre gioielli di famiglia e aveva compromesso il suo matrimonio. Ma forse Emma, quella mattina, ha rifiutato il prestito e lui avrebbe perso la testa, accoltellandola 11 volte, una al collo. Avrebbe preso i pochi monili, poi si sarebbe lavato le mani sporche di sangue nel lavandino del bagno.

«In poco meno di mezz'ora ha raggiunto il compro oro - ha sottolineato il comandante provinciale dei Carabinieri Stefano Caporossi - dove abbiamo ritrovato i gioielli venduti, usando la sua carta d'identità, per 400 euro».
Per gli inquirenti la vittima ha fatto l'ultima telefonata al marito Alfio Vichi, 90 anni, alle 9.44, per dirgli di passare dal dottore. Alle 11 il coniuge, tornato a casa ha trovato la moglie morta e ha chiamato il 118. Sentito più volte dai carabinieri, Marinangeli si è contraddetto. Per completare il quadro probatorio, gli inquirenti attendono l'esito dei rilievi dei carabinieri del Ris su tracce biologiche e sangue nell'appartamento e sulle impronte sul coltello. Intanto anche la casa di Marinangeli è stata posta sotto sequestro, anche lì dovranno andare i Ris, si cercano vestiti sporchi di sangue e altre eventuali prove. Per il gip Antonella Marrone, l'uomo ossessionato dal gioco deve stare in carcere perché è un soggetto socialmente pericoloso. «La ludopatia è il mostro che l'ha divorato» dice Sabrina Sartini, sindaca di Monte San Vito, a pochi chilometri da Chiaravalle, avvocato, ma soprattutto amica di tutte e due le famiglie: quella della vittima e quella del presunto assassino

© RIPRODUZIONE RISERVATA