Morto in ospedale a Napoli, il padre: «Due medici litigavano e lui moriva». Lorenzin invia una task force

Morto in ospedale a Napoli, il padre: «Due medici litigavano e lui moriva». Lorenzin invia una task force
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Sabato 19 Agosto 2017, 23:43 - Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 12:57
Mio figlio è stato ammazzato. Mentre lui moriva, al pronto soccorso litigavano per decidere chi dovesse salire sull'ambulanza che doveva portare Antonio a fare una angiotac. Vogliamo la verità: chi ha ucciso un ragazzo di 23 anni deve pagare». A parlare è Raffaele Scafuri, il padre di Antonio, il ragazzo di 23 anni morto dopo essere rimasto vittima di un grave incidente stradale avvenuto mercoledì scorso a Ercolano. 

Un calvario, ad ascoltare Scafuri, iniziato quando il figlio è entrato al Loreto Mare: «Erano le 21 quando siamo entrati al pronto soccorso. Una volta accolto e sistemato su un lettino ci è stato detto che occorreva fare un Angiotac». Un esame che col passare delle ore non veniva eseguito: «Si saranno fatte le 4 quando sono andato in escandescenze, diventando anche maleducato. Intanto due medici avevano litigato sotto i nostri occhi: uno dei due doveva accompagnarci a fare l’Angiotac. Alla fine uno dei due si è deciso: siamo saliti sull’ambulanza per recarci nell’area dove doveva essere effettuato l’esame». Durato 4 ore: «Alle 8 - prosegue Raffaele Scafuri - ci hanno detto che l’esame aveva dato esiti favorevoli ma che il ragazzo sarebbe comunque stato sistemato in Rianimazione a causa delle ferite riportate. Antonio era lucido».

Intanto il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha disposto l'invio della task force per accertare quanto accaduto.
Lo annuncia una nota del ministero della Salute, precisando che della task force fanno parte esperti dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), Carabinieri del Nas e ispettori del Ministero della Salute
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