«Mancava un asterisco. Quel cibo in frigo era per noi. Con storie come questa vien voglia di andarsene», afferma lo chef Cannavacciuolo al quotidiano La Stampa. I controlli hanno rilevato anche materie prime non tracciate. «Non sono state riscritte le schede dei singoli fornitori sui registri del ristorante. Evidentemente negli ultimi tre giorni nessuno aveva avuto ancora il tempo», si giustifica Cannavacciuolo.
Dalle parole dello chef trapela un pizzico di amarezza. «Va bene che ci siano delle regole, ma applicarle in questo modo è assurdo.
Nei nostri ristoranti sono sempre state trovate cucine perfette e dipendenti in regola - conclude -. Storie come questa fan venire voglia di andarsene.
© RIPRODUZIONE RISERVATA