Shalabayeva, il passaporto era valido: non doveva essere espulsa dall'Italia

Alma Shalabayeva
di Sara Menafra
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Giovedì 13 Marzo 2014, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 08:53

I passaporti di Mukhtar Ablyazov e della moglie Alma Shalabayeva erano autentici. L’ammissione arriva direttamente dall’ambasciata del kazakistan in Francia che negli scorsi mesi ha inviato ai rappresentanti della Repubblica Centrafricana numerose lettere per chiedere loro di «annullare i passaporti diplomatici e ordinari illegalmente emessi a cittadini del Kazakistan». L’ultima di queste missive è dello scorso 18 febbraio, meno di un mese fa. E dimostra come il paese centrasiatico che la scorsa estate ottenne dal ministero degli Interni italiani un blitz che ha poi portato al rimpatrio della donna, stia ora facendo pesanti pressioni per ottenere l’estradizione del principale leader dell’opposizione interna, attualmente agli arresti in Francia. Quelle lettere, però, ora potrebbero essere decisive per smontare anche l’unica accusa di cui deve ancora rispondere Alma Shalabayeva in Italia. Con un particolare che nessuno potrà restituirle: la scorsa estate, la procura di Roma firmò il nulla osta all’espulsione ipotizzando che il passaporto fosse falso.

LE PROMESSE KAZAKE

Il 6 febbraio scorso, è l’ambasciatore Centrafricano Emmanuel Bongopassi a riferire al ministro degli Esteri le richieste kazake: «Dossier Kazakistan» con la data del 12 novembre 2013, «Affare Khrapunov e Ablyazov del Kazakistan»: «Annullamento dei passaporti diplomatici e/o ordinari, illegalmente emessi dalla Repubblica Centrafricana a favore dei cittadini della Repubblica del Kazakistan».

Alcuni giorni dopo, l’11 febbraio 2014, Bongopassi scrive al ministro una lunga nota in cui spiega i contenuti dell’incontro con il collega «relativo all’annullamento dei passaporti diplomatici e ordinari illegalmente rilasciati ai cittadini kazaki».

Nell’incontro, l’ambasciatore kazako avrebbe messo sul piatto un appoggio politico rilevante, se la Repubblica Centrafricana avesse accettato di annullare quei documenti: utilizzare le «sue eccellenti relazioni con la Francia per contribuire al significativo miglioramento della situazione globale della Repubblica Centrafricana»; una «importante missione diplomatica» entro la fine del marzo 2014 dopo «l’annullamento dei passaporti suddetti» che avrà un impatto sulla politica interna kazaka. Addirittura, l’annullamento dei passaporti potrebbe convincere il Kazakistan ad una «nuova cooperazione con la Repubblica Centrafricana».

Passano ancora pochi giorni e il 18 febbraio la Repubblica Centrafricana fa sapere di aver rimosso l’ambasciatore che si era offerto come tramite. Nei prossimi giorni, il carteggio sarà consegnato al pm titolare del fascicolo, Eugenio Albamonte, che ha anche indagato i rappresentanti dell’ambasciata kazaka in Italia per sequestro di persona ai danni di Alma Shalabayeva e della figlia Alua che ai primi di giugno furono rimpatriati. «Questi documenti sono l’ultima conferma della validità del passaporto», ha concluso l’avvocato della donna Astolfo Di Amato.

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