Allarme Enea, l'Italia verso clima africano: a rischio produzioni agricole e tenuta idraulica

Allarme Enea, l'Italia verso clima africano: a rischio produzioni agricole e tenuta idraulica
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Sabato 6 Dicembre 2014, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 19:00
Il Sud Italia rischia di diventare una regione dal clima simile a quello nordafricano, con estati ed inverni sempre più aridi e secchi e un impatto molto negativo sulla disponibilità di acqua, l'agricoltura e la salute.

A delineare questo scenario è un articolo pubblicato su Nature Scientific Reports a firma del ricercatore dell'Enea Andrea Alessandri, in collaborazione con altri istituti di ricerca esteri.



I sistemi di previsione. Usando proiezioni climatiche che accoppiano le simulazioni atmosferiche con quelle degli oceani, l'articolo evidenzia per la prima volta come la "rivoluzione climatica" in atto potrebbe impattare, già in questo secolo, sulle condizioni di vita in vaste aree del Pianeta con clima mediterraneo, particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici. Le attuali zone Euro-Mediterranee - soprattutto l'Italia peninsulare, il sud della Spagna, la Grecia e la Turchia - sono tra le più minacciate.



Le minacce. In questi Paesi la forte riduzione delle precipitazioni estive ed invernali potrebbe infatti determinare un progressivo inaridimento del suolo, con impatti sugli ecosistemi, sulla produzione agricola, sulla disponibilità di acqua e, di conseguenza, sulle attività industriali che dipendono dalla disponibilità idrica.



Il climatologo. «Tutto ciò - avverte il climatologo Alessandri - potrebbe avere ripercussioni molto negative su economia e qualità della vita, in particolare nelle zone a maggiore densità abitativa».
Ma non solo. Nelle aree mediterranee più a nord, l'incremento delle piogge invernali e le estati più aride potrebbero accrescere la vulnerabilità a eventi come alluvioni e allagamenti nella stagione invernale, più rischi di siccità, incendi e scarsità di risorse idriche in estate.
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