Alitalia, vendita in blocco: l'obiettivo del governo

Alitalia, vendita in blocco: l'obiettivo del governo
di Rosario Dimito
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Mercoledì 3 Maggio 2017, 09:52 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 08:00

ROMA Risanamento mediante riequilibrio economico e ristrutturazione nel senso della ricerca da metà maggio di un acquirente, possibilmente con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Unicredit che potrebbero convertire in capitale circa 310 milioni. Da oggi Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, nominati ieri commissari di Alitalia con il decreto del Mise che ha anche ammesso la compagnia alla procedura di amministrazione straordinaria, dovrebbero concordare come muoversi lungo la tabella di marcia indicata dal decreto legge emanato dal governo. Due articoli. Il primo stabilisce il prestito-ponte. E' di 600 milioni a un tasso di mercato (10%) come imposto dalla Ue, 100 milioni in più rispetto alle previsioni. Il secondo articolo disciplina la procedura di vendita tramite un bando da predisporre in 15 giorni, quindi poco dopo metà maggio. I 100 milioni in più del finanziamento-ponte servono come deposito presso Iata per l'emissione dei biglietti e quindi assicurare la continuità del servizio.

Uno dei primi passi dei commissari dovrebbe essere la stesura del bando con le modalità di raccolta delle manifestazioni di interesse. C'è da correre, la procedura deve durare sei mesi, con eventuale proroga di altri tre. L'idea sarebbe di dare 30-45 giorni di tempo agli interessati per formalizzare l'interesse.

LA PRIORITÀ
Tre le opzioni per cedere Alitalia tenendo conto, come chiede anche Matteo Renzi, della tutela dell'occupazione il più possibile. In primis la ristrutturazione che è un processo di cessione della compagnia in continuità: le banche creditrici devono convertire i loro crediti in capitale, secondo un meccanismo che assicura maggiore convenienza in termini di recupero. E nel capitale potrebbe entrare Invitalia, già della partita due settimane fa con il contingent equity, secondo uno schema pubblico-privato gradito a Renzi. C'è da sottolineare che Intesa Sanpaolo sarebbe disponibile ad accompagnare il rilancio attraverso la conversione, tanto che senza indugio ha mantenuto aperte le linee di credito. Diverso l'atteggiamento di Unicredit, più prudente in tutte le fasi dell'operazione. Le altre due opzioni previste sono la vendita dell'azienda - più o meno la società così com'è - e la vendita a pezzi, cioè lo spezzatino.

Nel bando non dovrebbero essere posti troppi paletti per non pregiudicarsi tutte le possibilità. Dovrebbe essere soprattutto Gubitosi, che avrà la delega sulla gestione corrente, a curare i rapporti con gli acquirenti, affiancato da Laghi preposto alla ristrutturazione, all'accertamento del passivo e ai rapporti con il governo che non farà mancare il suo supporto. L'ex dg della Rai ed ex ad di Wind per il suo expertise nei turnaround e un professionista del valore di Laghi hanno le capacità giuste per garantire la rotta in questi mesi di traghettamento. Paleari potrà assicurare le competenze nel settore aereo.

Gubitosi, come Laghi, è ben visto dalle banche, in particolare da Intesa Sp che nel board del 15 marzo nel quale è stato approvato il piano industriale 2017-2021, l'ha fatto cooptare con l'impegno di nominarlo presidente esecutivo a valle del finanziamento del piano con 2 miliardi, di cui 900 milioni di nuova finanza degli istituti. E sembra che Gubitosi voglia ripartire dalle opzioni che potrebbero assicurare la ristrutturazione in continuità della compagnia. Quindi da Lufthansa (nonostante le recenti smentite riferite però a una società ancora in bonis) e Qatar Airways che a breve, avrà il 49% di Meridiana di cui il 51% resta nelle mani di Akfed, la finanziaria europea dell'Aga Khan. Sarebbero queste le compagnie più titolate a negoziare un'alleanza ampia, anche se chiederanno forti riduzioni di costi soprattutto del personale. Nell'immediato il top manager si dedicherà comunque al risparmio dei costi, come quelli di leasing e factoring pari a 144,9 milioni a fine febbraio.