Orfei si vanta sui social di aver «saccagnato» qualcuno. Il termine, nel dialetto di alcune aree del nord, vuol dire picchiato ma anche accoltellato. E sulla sua bacheca si scatena una sorta di regolamento di conti tra gente del circo. Qualcuno gli scrive: «Quando uno è contro uno si può vantare, ma quando è uno contro cinque c'è poco da vantarsi». E lui risponde. «Ti ricordo che tuo padre ha picchiato di cazzotti sua sorella quindi i buonisti fateli per un altro discorso ok??». Poi spunta il commento di un altro De Bianchi, probabilmente parente dell'uomo ammazzato. «Bravo vantati. Devi vergognarti. Il dudi (soprannome di Werner) non ha portato nessuno». Una vera e propria faida tra famiglie del circo che va avanti a suon di post e foto. Fino all'epilogo mortale.
Scorrendo tra i commenti dell'uno e dell'altro si leggono insulti e offese. Anche rivolti alle mogli della famiglia De Bianchi e alla sessualità: forse il motivo che ha portato alla lite, degenerata poi nell'aggressione che ha ucciso Werner De Bianchi.
Sul Facebook di Werner c'è una sua foto che lo ritrae truccato e con il dito medio alzato, accompagnata da un commento: «Dedicata a quel finocchio che parla male dei De Bianchi su Facebook poi se le piglia e le piglia! Denuncia come i veri uomini».
Forse l'omicidio di ieri notte era già tutto scritto.
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