Agata e i bambini poveri: muore a 90 anni e lascia tutto in eredità a Save the Children

Agata e i bambini poveri: muore a 90 anni e lascia tutto in eredità a Save the Children
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Sabato 21 Aprile 2018, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 19:05
Aiutare gli altri, soprattutto i più indifesi, anche dopo la propria morte. È il caso di Agata, 90enne siciliana, morta a dicembre 2017 che ha scelto di destinare i propri averi alla solidarietà. Agata era nubile e fino alla pensione è stata un'insegnante di Lettere nelle scuole medie.

È rimasta orfana di madre da piccola, forse per questo ha scelto Save the Children a cui destinare un importante lascito testamentario. Il suo incontro con Save the Children avviene nel 2014 da allora ha sostenuto «con generosità» i progetti di protezione dei bambini e delle famiglie in Iraq e poi anche interventi per loro la salvaguardia in Italia e lungo le rotte migratorie dei minori costretti a fuggire da guerre emergenze e povertà.

Al suo fianco è sempre stato presente il cugino Vincenzo che ha condiviso con lei la scelta di sostenere Save the Children. «Nella sua vita ha lungamente assistito, prima la sua cara 'zia Marià che l'ha cresciuta poi il padre morto in tarda età nel 1993, dopo molti anni trascorsi tra letto e poltrona. Agata ha condotto sempre - racconta il cugino - una vita sobria, semplice, animata da una profonda fede cristiana, non convenzionale. Alcuni suoi 'insolitì risparmi derivano dall'esproprio di un terreno da lei ereditato, che l'amministrazione comunale di Catania ha destinato a opere pubbliche. Con tali somme, del tutto disinteressata a una vita più 'consumisticà (beni di lusso, maggior comfort di qualsiasi genere) e tanto meno a investimenti 'finanziarì, ha preferito indirizzare i propri risparmi alla solidarietà. Infine, ha dato mandato a me, suo cugino Vincenzo, pienamente concorde con le sue idee, di continuare questa azione solidale dopo la sua morte con ciò che rimaneva. Tale volontà è stata rispettata».

Il numero di nuove pratiche testamentarie, spiegano da Save The Children, è aumentato rispetto agli anni passati; nel 2017 l'organizzazione ha ottenuto oltre 1.100.000 euro da lasciti testamentari. Il 46% dei donatori di lasciti dell'organizzazione ha oltre 60 anni, il 30,8% tra i 51 ed i 60 anni, il 15% tra i 31 ed i 40 ed il 7,7% tra i 41 ed i 50 anni. Le donne risultato essere le più generose in questo campo: il 57% contro il 43% degli uomini.

A livello geografico il primato spetta al nord-ovest con il 39%, seguito a pari merito con il 28% da centro e nord-est, mentre fanalino di coda sono il sud e le isole con appena il 6%. Ci sono anche le promesse di lasciti testamentari: è il caso di Roberto, un libero professionista di 64 anni che vive in un quartiere periferico della Capitale. Roberto è da 9 anni al fianco di Save the Children con 2 adozioni a distanza in Mali e Bolivia. Nel 2011 decide, in accordo con sua moglie, di fare testamento a favore dell'Organizzazione.

«Apprezzo molto il lavoro che Save the Children svolge per i bambini più vulnerabili- spiega - per questo ho scelto di ricordarla nel testamento, d'accordo con mia moglie.
Penso che tutti i bambini del mondo dovrebbero avere il diritto ad essere felici e a vivere la loro infanzia e la loro adolescenza nel migliore dei modi possibile lontano da ogni tipo di sofferenza. Ho vissuto un'infanzia difficile in collegio, rimasto orfano in tenera età. Il mio più grande desiderio, il sogno più grande della mia vita, è che la nostra casa, mia e di mia moglie, possa diventare un giorno la casa dei bambini di Save the Children e che possa diventare per loro, un posto da ricordare con felicità anche nei momenti difficili della loro vita da adulti».
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