Gorizia, 211 somali e bengalesi denunciati per documenti falsi e assegni Inps non dovuti

Gorizia, 211 somali e bengalesi denunciati per documenti falsi e assegni Inps non dovuti
di Stefania Piras
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Martedì 22 Dicembre 2015, 18:18 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 17:32
Sfruttavano le procedure telematiche per inviare documenti contraffatti e chiedere il ricongiungimento famigliare. Duecento somali sono stati denunciati per falso a Gorizia. L’indagine è scattata un anno fa dopo un semplice controllo anagrafico negli uffici comunali di Monfalcone. I funzionari si erano accorti che la comunità somala aveva registrato un boom di arrivi improvvisi: da poche decine di cittadini che erano, nel giro di qualche settimana erano diventati più di duecento. Sono tutti uomini già presenti in Italia con regolari permessi di soggiorno per asilo politico. Avevano richiesto la residenza al comune di Monfalcone e poi avevano cominciato a inoltrare richieste di ricongiungimento famigliare appoggiandosi a un'agenzia specializzata.

Le pratiche erano state inoltrate per via telematica e quindi non avendo bisogno di presentarsi fisicamente allo sportello hanno inviato documenti alterati, anche grossolanamente. La polizia ha scoperto che spesso gli stranieri utilizzavano lo stesso documento più volte anche in altre città, per più persone, indicate con lo stesso grado di parentela ma con nome e cognome diversi.
Al termine delle indagini, i nullaosta per i ricongiungimenti già rilasciati sono stati revocati. Quelli ancora in corso di valutazione sono stati stralciati.

L’indagine ha puntato anche su un’altra comunità, quella del Bangladesh, che vede cittadini già inseriti in città e impiegati nei cantieri navali. La squadra mobile di Gorizia ha messo a fuoco altre pratiche irregolari inoltrate nel 2013 e nel 2014. In questo caso, i bengalesi avevano sommerso gli uffici di richieste di assegni familiari e detrazioni d 'imposta per familiari a carico, mai realmente arrivati in Italia. Per questo undici bengalesi sono stati denunciati per truffa aggravata. Centinaia di migliaia di euro di assegni già percepiti, ora, dovranno essere restituite all' Inps.
 
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