Berlusconi, Alfano: no alla decadenza. Grasso: nessun rinvio sul voto

Pietro Grasso
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Venerdì 22 Novembre 2013, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 09:02
Sulla decadenza non ci muoveremo di un millimetro. In Aula faremo battaglia fino in fondo». Angelino Alfano dà la linea ai senatori di Ncd in vista del 27 novembre e, secondo quanto viene riferito, dà il via libera alla presentazione di odg o pregiudiziali contro la decadenza. Ma sottolinea che il voto non avrà riflessi sul governo.



Nel corso dell'assemblea dei senatori del Nuovo centrodestra, convocata per eleggere il capogruppo e definire le questioni organizzative, il vicepremier Angelino Alfano, secondo quanto si apprende, dedica un passaggio anche all'imminente voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. E ribadisce che anche dopo la separazione da Forza Italia, la linea del gruppo resta immutata: no alla decadenza.



I senatori di Ncd si preparano dunque a presentare ordini del giorno o questioni pregiudiziali in Aula per

contestare la perdita della carica di senatore da parte di Berlusconi per effetto della legge Severino. Ma

resta fermo il principio per cui, anche se passerà il sì alla decadenza, ciò non potrà influire sulla tenuta del

governo, che per Ncd non è in discussione.



In sostanza, voto ovviamente contrario all'estromissione del leader da palazzo Madama, denuncia delle forzature che porterebbero a tale esito, ma distinzione tra questo e le sorti dell'esecutivo. In questo quadro, però, riferisce qualcuno, Alfano avrebbe messo in guardia dal ricorrere alla fiducia sulla legge di stabilità. Sarebbe interpretato, a torto o a ragione, come un atto di guerra, finalizzato solo a non perdere il bersaglio grosso in arrivo il 27 novembre, rappresentato dalla decadenza di Berlusconi.




Lo stop di Grasso: nessun rinvio. «Non si ravvisano gli estremi per una nuova convocazione del Consiglio di Presidenza ai fini del prosieguo di un dibattito su una questione già dichiarata formalmente chiusa il 6 novembre». Lo scrive Pietro Grasso in risposta ai senatori ex Pdl che avevano chiesto una nuova riunione e un rinvio del voto sulla decadenza di Berlusconi.



Botta e risposta con Bondi. «Presidente, lei ci ha letto una lunga pappardella formale e passerà alla storia come il presidente del Senato che, con il voto palese, ha consentito la violazione di uno dei principi fondamentali della nostra democrazia parlamentare», lo ha attaccato Sandro Bondi (Fi-Pdl). Immediata la risposta di Grasso, con la celeberrima citazione manzoniana: «Ai posteri l'ardua sentenza».
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