Gaza, Isis minaccia: tutte le donne devono mettere il velo

Gaza, Isis minaccia: tutte le donne devono mettere il velo
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Domenica 30 Novembre 2014, 16:56 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 17:02

Almeno 50 jihadisti dello Stato islamico sono rimasti uccisi nelle ultime 24 ore negli scontri per il controllo di Kobane, città siriana a maggioranza curda al confine con la Turchia. Ne ha dato notizia l'Osservatorio siriano per i diritti umani, sottolineando che si tratta delle perdite più rilevanti per l'Isis da quando tre mesi fa sono iniziati i combattimenti a Kobane.

Rapita a Kobane Peshmerga israelo-canadese. Gill Rosenberg, 31enne israeliano-canadese che si era unita ai peshmerga curdi a Kobane, sarebbe stata catturata dai jihadisti dello Stato islamico. È quanto riferiscono i media israeliani, citando siti legati ai jihadisti siriani, secondo cui la donna, un'ex soldatessa delle Forze di difesa israeliane nata in Canada, sarebbe stata catturata nei giorni scorsi dopo che jihadisti dell'Isis hanno attaccato la zona con tre attentati suicidi.

Il ministero degli Esteri israeliano sta verificando la veridicità della notizia, ma intanto ha avvertito che i siti che hanno dato l'informazione sono di «dubbia credibilità».

La radio israeliana, tra l'altro, ha citato due peshmerga curdi, di cui uno di origine americana, secondo cui la Rosenberg non è mai stata a Kobane.

Le ultime notizie della donna risalgono al 20 novembre scorso, quando aveva scritto su Facebook che qualcun altro avrebbe gestito il suo profilo per due settimane e aveva chiesto ai suoi amici di non mandarle messaggi, dal momento che «non sono io», riferisce il «Times of Israel».

Prima straniera ad essersi unita ai peshmerga curdi, scrive il giornale israeliano, la Rosenberg aveva lasciato Tel Aviv il 2 novembre scorso, destinazione Amman, prima di volare a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno. Alla radio israeliana aveva raccontato di voler fare la sua parte a fianco dei curdi e di voler mettere a disposizione la sua esperienza nelle Forze armate.

Il «Times of Israel» ricorda ancora che nel 2009 era stata arrestata in un'operazione congiunta della polizia israeliana e dell'Fbi con il sospetto di appartenere ad un'organizzazione che avrebbe truffato anziani americani, presentandosi come funzionari di una lotteria e convicendoli a consegnare loro del denaro. In totale, i membri di questo gruppo criminale, tra cui undici cittadini israeliani, sarebbero riusciti a ottenere così 25 milioni di dollari. La Rosenberg era stata condannata a quattro anni di prigione negli Stati Uniti, ma la sua pena era stata poi ridotta ed era stata rimpatriata in Israele.

Isis a Gaza. Entro una settimana tutte le donne di Gaza possono comparire in pubblico solo se velate, altrimenti andranno incontro ad una severa punizione: questo l'avvertimento lanciato dall'Isis con volantini distribuiti in un campus universitario della Striscia di Gaza e su Facebook. Ma le autorità locali (Hamas) cercano di rassicurare la popolazione affermando che a Gaza lo Stato Islamico «non è presente».

Fonti locali precisano che i volantini hanno destato apprensione in particolare a Gaza City - dove una percentuale elevata di donne non si copre il capo - mentre in aree rurali della Striscia la quasi totalità già osserva le strette regole della ortodossia islamica. I volantini non specificano quali potrebbero essere le punizioni per le donne giudicate "prive di modestia". Ma secondo fonti locali è possibile che si accenni al lancio di un liquido acido sul loro volto, per deturparle. Il ministero degli interni locale ha precisato che si tratta di minacce infondate e che i servizi di sicurezza sanno per certo che a Gaza non esiste alcuna presenza dello Stato Islamico. Eppure, aggiungono fonti giornalistiche, è possibile che si siano creati nuclei di fiancheggiatori desiderosi di emulare a Gaza le fanatiche azioni dell'Isis in Iraq e in Siria.

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